L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973
Da Redazione TorinoFree.it
Gennaio 25, 2018
Dal 18 gennaio al 13 maggio, presso il Camera-Centro per la Fotografia di Torino, è da vedere la mostra tributo a Carlo Mollino, uno degli architetti torinesi più noti del secondo Novecento, con una serie di foto oggi in gran parte custodite nell’archivio del Politecnico di Torino.
La mostra è un viaggio in circa 500 fotografie scattate tra il 1934 e il 1973, per la maggior parte inedite, divise in quattro sezioni dedicate a ispirazioni e passioni di Mollino.
L’abitazione è al centro di Mille case, l’ispirazione surrealista, ricca di specchi, lo è di Fantasie di un quotidiano possibile, il movimento, il volo, lo sci, il corpo sportivo diventa il cuore di Mistica dell’acrobazia e l’ultima, L’amante del duca, vede 180 foto di corpi, spesso femminili, immortalati da Mollino con la sua storica Polaroid.
Nato a Torino il 6 maggio 1905, Carlo Mollino si era laureato in architettura nel 1931 e fin da subito nei suoi progetti rivelò una personalità molto particolare.
L’evoluzione di Mollino ebbe inizio già prima della guerra, mentre si occupava di arredamenti e architetture e nel 1937 ideò il progetto di quello che è considerato il suo capolavoro, la sede delle Società ippica torinese, che però venne demolita nel 1960.
Nel dopoguerra, con la Case Minola, Orengo e Rivetti, il grande architetto si dedicò ai modelli abitativi e, dopo la morte del padre nel 1953, s’impegnò nel mondo automobilistico e aeronautico.
Dal 1953 fino alla sua scomparsa Mollino fu anche professore di composizione architettonica alla facoltà torinese di architettura.
Tra i grandi progetti, che non vennero realizzati, sono da ricordare la Casa sull’Altura, il Teatro di Cagliari e la Stazione funiviaria al Fürggen, oltre ai lavori torinesi del Palazzo degli Affari (1964-1972) e del Teatro Regio (1965-1973).
Per tutta la sua vita Mollino è stato un artista dalle mille facce, architetto, designer amante del neoliberty, fotografo, scrittore di saggi, libri di narrativa, di architettura, di tecnica sciistica e di critica fotografica, come Il Messaggio dalla Camera Oscura, pubblicato nel 1949, progettista e pilota di auto da corsa e di aerei da acrobazia, amante della montagna e sciatore, fino alla morte, avvenuta nell’agosto 1973.
Ora, in Via Giovanni Francesco Napione 2 a Torino, si trova il Museo Casa Mollino, all’interno dall’appartamento che Mollino costruì per se nei primi anni Sessanta, come punto di arrivo di un progetto personale che l’architetto tenne segreto per tutta la vita.
Adesso, dopo che si è capito questo progetto, la Casa Mollino è la chiave per capire il lavoro del grande artista, come quello fotografico degli anni Sessanta, legato a doppio filo alla costruzione di quest’appartamento.
Il museo presenta tutti gli arredi originali disegnati o scelti da Mollino e da lui disposti nell’attuale posizione, oltre a un archivio di documenti, pubblicazioni e fotografie originali della sua opera o prodotte dall’architetto tra gli anni Trenta e gli anni Settanta.
Nel Museo sono promossi lo studio, la preparazione di mostre e la pubblicazione del lavoro che Mollino ha compiuto in ogni campo che lo affascinava, oggi svolte a livello internazionale in Europa e negli Stati Uniti.
Una di queste è il catalogo ragionato I mobili di Carlo Mollino, edito dalla casa editrice Phaidon di Londra nel 2006, basato sui 2000 documenti adesso in possesso del museo.
Il Museo Casa Mollino è visitabile solo su appuntamento, che deve essere richiesto ai curatori Fulvio e Napoleone Ferrari.
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