Il Carnevale dei Savoia a Palazzo Cisterna
Da Redazione TorinoFree.it
Febbraio 13, 2019

Sarà un viaggio a tema carnevalesco, quella che si terrà a Palazzo Cisterna di Torino, sabato 16 febbraio dalle 10, animata da Ventaglio d’Argento.
Il gruppo storico di Pianezza accoglierà e intratterrà il pubblico raccontando come il Carnevale veniva festeggiato alla corte dei Savoia nel Settecento, con le feste in costume, gli sfarzosi addobbi e i grandiosi spettacoli pirotecnici che erano soliti chiudere i festeggiamenti a simboleggiare la forza purificatrice del fuoco prima della Quaresima.
Verranno inoltre narrate le origini di Gianduia, nata nel 1808 a Callianetto dalla creatività di Giambattista Sales, torinese, e di Gioachino Bellone di Racconigi dove, nella frazione di Castell’Alfero, si può visitare il Ciabot ‘d Gianduja, casa natale della maschera.
L’antenato di Gianduja era Gironi, altro personaggio popolare piemontese nato nel 1630, con cui aveva molte cose in comune, rappresentato durante gli spettacoli del famoso marionettaro torinese Umberto Biancamano, noto come Giôanin d’ij ôsei.
Fu a Torino che il giovane Sales seguì gli spettacoli dei burattini del Biancamano, e trovò nell’amico Bellone un aiuto economico per attrezzarsi di un teatrino ambulante, e con lui creò il personaggio di Gerolamo, che ebbe un buon successo.
Ma per i due burattinai iniziarono i problemi, perché il doge di Genova era Gerolamo Durazzo, che non accettò di essere l’omonimo di un burattino irriverente e fece espellere dal territorio genovese Sales e Bellone per il reato di lesa maestà.
Tornati a Torino, i due comprarono un teatrino permanente, dove c’era sempre l’arguto e ironico Gerolamo, poi furono arrestati dal Vicario di Torino, sempre con l’accusa di lesa maestà, stavolta contro il fratello minore di Napoleone Bonaparte, re Gerolamo di Westfalia, cosi il teatrino fu chiuso.
Cacciati da tutto, Sales e Bellone giunsero a Callianetto, a quei tempi circondato da fitti boschi dove nelle osterie del luogo si esibiva Sales, mascherato con tricorno, codino e dotato parlantina beffeggiante, e con un boccale di terracotta per bere il vino, che gli diede il nomignolo di Giôan d’la dôja, appellativo che ben presto divenne Gianduja.
La simpatia e l’ironia del personaggio lo fecero ben presto divenire noto in tutto il Piemonte, sino a divenirne l’emblema.
Le visite del sabato a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna si possono prenotare telefonando al numero 0118612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 0118617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure scrivendo a [email protected].
Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni e le prossime sono previste per sabato 30 marzo, 13 aprile, 18 maggio e 15 giugno.
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