Giornate FAI di Primavera 2025 a Torino: luoghi aperti e cosa visitare
Da Gianluca Rini
Marzo 21, 2025

Le Giornate FAI di Primavera rappresentano un’occasione preziosa per osservare opere d’arte, dimore storiche e paesaggi di grande valore, spesso non accessibili in altre circostanze. Sabato 22 e domenica 23 marzo, in Piemonte e Valle d’Aosta, si potranno scoprire 105 siti distribuiti in 51 città, con apertura a contributo libero.
L’iniziativa, giunta alla sua XXIII edizione, coinvolge l’intero territorio nazionale grazie all’impegno dei volontari che, dal 1975, promuovono la conoscenza e la tutela di luoghi un tempo nascosti o trascurati. Nel corso di oltre tre decenni, più di 13 milioni di visitatori hanno aderito a questa manifestazione, testimoniando la forte adesione alla missione di FAI.
Patrimoni regali e prestigiosi palazzi
Tra le aperture più attese a Torino figura il secondo piano di Palazzo Reale, noto come Appartamento del Principe, frequentato in passato dagli eredi al trono e dalle rispettive consorti. Questo percorso, visitabile dalle 10 alle 18 (con ultimo accesso un’ora prima della chiusura), mostra l’evoluzione stilistica delle sale e la ricchezza di arazzi, arredi, dipinti e manufatti.
Si passa dalle soluzioni barocche di Filippo Juvarra, che nel 1722 ridisegnò scale e ambienti per le nozze di Carlo Emanuele, alla fase settecentesca curata da Benedetto Alfieri, fino agli interventi neoclassici di Pelagio Pelagi nell’Ottocento. Degno di nota è anche il riassetto realizzato negli anni Venti del Novecento dal Principe ereditario Umberto, che si era stabilito qui durante il periodo di addestramento militare.
Nello stesso fine settimana, la Prefettura torinese di piazza Castello 201 schiude al pubblico le proprie stanze. Chi entra potrà ammirare un piccolo studio appartenuto a Camillo Benso Conte di Cavour, con l’imponente quadro del re Vittorio Emanuele II firmato da Angelo Capisani. Questo edificio custodisce ricordi di decisioni fondamentali per il Regno di Sardegna e successivamente per l’Italia unita.
Una terza meta raccomandata è il Castello di Lucento, in via Pianezza 123. Questo complesso affonda le radici nel XIV secolo, quando venne concepito come presidio per avvistamenti e per la difesa del territorio. Nei giorni della manifestazione sarà possibile esplorare i principali ambienti: dal fossato col ponte all’armonioso loggiato, sino al sottotetto rinascimentale che custodisce le antiche travi e il meccanismo dell’orologio.
Itinerari su rotaia e ville immerse nel verde
Per chi desidera spostarsi con originalità, la delegazione FAI Torino, in collaborazione con l’Associazione Torinese Tram Storici (ATTS), propone un giro cittadino su un tram d’epoca. Ogni mezz’ora circa, dalle 15 alle 18 di domenica 23 marzo, partiranno corse speciali in prossimità del Teatro Regio, offrendo un itinerario inedito tra luoghi di rilievo aperti per l’occasione.
Gli appassionati di storia possono dirigersi verso Rivalta, dove il Gruppo FAI della Valsangone organizza le visite al Castello locale. Questa struttura, che conserva tracce di affreschi nel torrione, comprende anche la biblioteca civica, ricca di documenti antichi.
Chi preferisce spazi panoramici potrà optare per Villa Bria, proposta dal Gruppo FAI delle Colline dal Po al Monferrato. Situata a circa 18 chilometri dal centro di Torino, la villa sorge in un punto di passaggio un tempo conteso tra i Savoia e il Monferrato, e oggi regala una prospettiva unica sul verde circostante.
Dimore per iscritti FAI e altri luoghi sorprendenti
Gli iscritti FAI avranno un accesso privilegiato a Palazzo Cavour, in via Cavour 8, edificato nel Settecento dall’architetto Gian Giacomo Plantery per la famiglia Benso. Durante le Giornate FAI, sarà mostrato l’appartamento che appartenne allo statista piemontese, con il suo grandioso scalone, l’ampio salone d’ingresso e i soffitti dipinti con temi della mitologia classica.
Sempre in città, il Gruppo FAI Giovani Torino guiderà i visitatori attraverso Palazzo Ferrero d’Ormea, sede della Banca d’Italia, risalente al primo ampliamento urbano realizzato per volontà di Carlo Emanuele I. La visita contempla sale di grande fascino, allestite con arredi risalenti a diversi secoli, e permette perfino di osservare il caveau sotterraneo, rimasto intatto dal punto di vista strutturale sin dagli anni Trenta.
Poco distante dalla pianura pinerolese, gli appassionati potranno scoprire il Castello di Macello, di via Castello 9, eretto in epoca medievale accanto a un nucleo abitato fortificato. Questa dimora, di proprietà privata, conserva gran parte dell’assetto originale, con un’aura che rievoca i secoli passati.
Le Giornate FAI di Primavera, grazie alla dedizione dei volontari, consentono di avvicinarsi al patrimonio storico-artistico con uno sguardo nuovo e ricco di meraviglia. Dalle regge sabaude ai piccoli castelli di provincia, ogni tappa rivela tracce di vite e passioni che meritano di essere conosciute e, soprattutto, protette.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.