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Storico Carnevale di Ivrea: dalla leggenda ai giorni nostri

Da Isan Hydi

Settembre 21, 2021

Storico Carnevale di Ivrea: dalla leggenda ai giorni nostri

Il Carnevale di Ivrea è considerato una rievocazione storica riconosciuta a livello internazionale. Tra le vie della città di Ivrea, un comune della provincia di Torino, il carnevale si distingue oltre che per i suoi costumi e carri, per la sua battaglia campale delle arance. È in questi luoghi e momenti che tradizione e storia fanno da protagoniste della giornata. Quello di Ivrea è uno dei più antichi e grandi Carnevali storici d’Italia e si tiene a febbraio con cadenza annuale.

La leggenda

Ambientato nel Medioevo, l’evento trae ispirazione dalla Vezzosa Mugnaia, eroina della festa e simbolo risorgimentale della libertà; seguono poi il Generale con il suo Stato Maggiore Napoleonico, il Sostituto Gran Cancelliere, il Podestà garante della libertà cittadina, il Corteo con le bandiere dei rioni rappresentati dagli Abbà ed i Pifferi e Tamburi.

La leggenda narra che in quel periodo la giovane donna neo-sposa, la Vezzosa Mugnaia appunto, si sia rifiutata di sottostare alla “jus primae noctis”, usanza che prevedeva che lo sposo potesse approfittare della sposa durante la prima notte di nozze, e abbia decapitato il tiranno, scatenando la rivolta popolare.

Ogni anno pertanto viene rievocata la battaglia tra il popolo e il tiranno allo scopo di rivendicare la propria libertà e i propri diritti.

La Battaglia delle Arance

A caratterizzare l’atmosfera della giornata vi è la famosissima Battaglia delle Arance, che rievoca la ribellione popolare alla tirannia e vede i partecipanti coinvolti in una disputa che ha per oggetto il lancio delle arance.

Per prima cosa i partecipanti si dividono in due fazioni: il popolo e i tiranni. I tiranni fanno il loro ingresso in città su cinquanta carri trainati da cavalli, mentre il popolo è diviso in nove squadroni: gli Scacchi, gli Arduini, le Pantere, i Diavoli, i Mercenari, i Credendari, i Tuchini, la squadra delle Picche e infine della Morte. Quest’ultimi iniziano a scagliare sui tiranni le arance per difendere i propri diritti.

Tutti i partecipanti alla rivolta e gli spettatori indossano il Berretto Frigio, il famoso copricapo rosso simbolo dell’adesione alla rivolta per imporre la propria libertà dall’autorità tirannica.

La battaglia delle arance si svolge per tre giorni consecutivi nelle principali piazze della città piemontese.

I valori

Nonostante la portata rivoluzionaria degli ideali su cui si fonda l’evento, tuttavia, numerose sono le critiche che ogni anno accompagnano la rievocazione. Il primo problema riguarda un aspetto di tipo ecologico dal momento che verrebbero sprecate migliaia di arance; il secondo invece un problema di tipo etico in quanto considerata da molti una manifestazione violenta e obsoleta.

È importante invece sottolineare il fatto che si tratti di un evento pacifico, che si propone di trasmettere dei valori profondi: la lealtà, il rispetto altrui, la sportività. Vi sono infatti delle regole precise che coordinano la manifestazione. Ogni anno viene istituita una commissione tecnica che premia la squadra che meglio si è distinta nella battaglia per tecnica del lancio, per coraggio, per lealtà.

Pur essendo una manifestazione pacifica non è esente da incidenti di percorso; motivo per cui turisti e spettatori possono assistervi solamente se protetti da reti in metallo. Da pochi anni a questa parte le arance impiegate nella battaglia vengono utilizzate, al termine dell’evento, come concime per le altre piante della città.

Consigli e sicurezza

Se si desidera partecipare all’evento in qualità di spettatori e/o partecipanti è bene prestare attenzione a dei piccoli accorgimenti. È vietato lanciare le arance da lontano sulla piazza affollata.  Occorre chiedere sempre il permesso agli aranceri per poter attingere dalla cassetta della frutta. Il buon senso e il rispetto poi suggeriscono di non tirare le arance sui cavalli; similmente anche a coloro che non indossano la maschera protettiva.

Il carnevale d’Ivrea del Febbraio 2022 è ancora un’incognita. Dal momento che le regole sui limiti di assembramento causa pandemia sono in continua evoluzione, non ci sono ancora certezze sulla sua fattibilità. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi e l’organizzazione della manifestazione.

Per concludere è bene ricordare che è vietato percorrere con i passeggini Via Palestro, Piazza di Città, Borghetto, le zone della Battaglia.

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Isan Hydi

Direttore responsabile di Torinofree.it, giornalista e fondatore di Rankister.com e Wolf.agency , esperto in Digital Pr e link building, scrive notizie di attualità e curiosità dal mondo.

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