Auto che passione!
Da Redazione TorinoFree.it
Aprile 26, 2019

Il Mauto di Torino, fino al 30 giugno, propone la grande mostra Auto che passione! Interazione fra grafica e design, un viaggio in 30 opere, tra manifesti pubblicitari e opuscoli, realizzate dai grandi maestri della grafica come Marcello Dudovich, Leopoldo Metlicovitz, Marcello Nizzoli, Plinio Codognato e molti altri, per vedere il mito della velocità dall’inizio del Novecento a oggi in una prospettiva dal tutto inedita.
Tra queste sono da vedere alcune preziose illustrazioni realizzate da Carlo Biscaretti di Ruffia, fondatore del Mauto, che fu anche grafico pubblicitario e sagace umorista.
Nato a Torino nel 1879, Carlo era il primogenito di Roberto Biscaretti, primo presidente dell’Automobile Club di Torino e co-fondatore della Fiat, fin da giovanissimo fu un grande appassionato di automobili, passione che fece convivere con la sua sensibilità artistica, un senso umoristico raffinato e il segno elegante.
A diciannove anni fu tra i fondatori dell’Automobile Club di Torino e nel 1899 si classificò secondo alla corsa di velocità Verona-Mantova-Brescia-Verona, dietro a Ettore Bugatti, due anni dopo prese parte con il padre Roberto, il giornalista della Stampa Edgardo Longoni e Felice Nazzaro, poi grande pilota della Fiat, al 1° Giro automobilistico d’Italia, tenutosi dal 27 aprile al 13 maggio.
Carlo si laureò in giurisprudenza nel 1906 e lavorò poi in alcune aziende di Genova e di Roma, specializzate nel settore ciclo, motociclo e automobile.
Tornò a Torino nel 1908 e si dedicò al disegno artistico e tecnico, specializzandosi nel disegno meccanico, con particolare abilità nel disegno esploso, ma anche in quello satirico e umoristico, sia nella pubblicità, sia sul giornale satirico Numero.
Con Pitigrilli realizzò l’albo Le vicende guerresche di Purillo Purilli bocciato in storia, edito dalla casa editrice torinese Lattes nel 1915.
Nel 1916 divenne il capo ufficio stampa dell’Itala Fabbrica di Automobili di Torino, dove lavorò alla pubblicità fino al 1930, mentre creava copertine e pagine pubblicitarie per la rivista mensile del Touring Club Italiano.
Fu però nel 1933 che il Salone dell’automobile affido al giovane disegnatore la direzione della prima mostra retrospettiva sull’industria del motore, e da li nacque l’idea del Museo dell’automobile per il quale l’autore impegnò tutta la sua vita, raccogliendo vetture e documenti per venticinque anni.
Finalmente negli anni Cinquanta fu istituito l’ente che avrebbe gestito il museo, e l’autore si dedicò anche a una serie di tavole a colori sulla storia della Fiat, ma morì a Ripafratta, in provincia di Pisa, nel settembre 1959.
Pochi mesi dopo, nel 1960, il Museo nazionale dell’automobile di Torino fu inaugurato, e nell’atrio dell’importante struttura oggi c’e un busto in bronzo di Carlo Biscaretti, fuso da Marco Bisi.
Oltre alla mostra di manifesti, sono esposte sei vetture iconiche della storia del car design e rappresentative della sua evoluzione, per raccontare di come design e grafica abbiano interpretato tendenze ed esigenze di uno specifico momento storico e come si siano sviluppate le campagne di comunicazione di un prodotto divenuto oggetto di culto.
La mostra è visitabile lunedì dalle 10 alle 14 e da martedì a domenica dalle 10 alle 19, mentre lunedì 29 aprile è aperta dalle 10 alle 19 e il 1 maggio dalle 10 alle 19.
Per più info si può scrivere a [email protected] o telefonare al numero 011677666.
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