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Auditorium del Lingotto: John Eliot Gardiner dirige l’English Baroque Soloists

Da Christian D'Avanzo

Novembre 07, 2022

Auditorium del Lingotto: John Eliot Gardiner dirige l’English Baroque Soloists

L’Auditorium del Lingotto di Torino ha inaugurato poche settimane fa, la stagione di Lingotto Musica. Altro appuntamento imperdibile con ospiti prestigiosi nel campo della musica antica: John Eliot Gardiner dirige l’English Baroque Soloists e il Monteverdi Choir. Ecco tutte le informazioni sull’evento che c’è stato il 2 novembre 2022.

Auditorium del Lingotto: l’appuntamento con John Eliot Gardiner a dirigere gli English Baroque Soloists

Ospite di valore assoluto a dirigere l’English Baroque Soloists e il Monteverdi Choir, presso l’Auditorium del Lingotto di Torino. Si tratta dell’ottantenne John Eliot Gardiner, baronetto che è nel mondo della musica antica dagli anni ’60; la sua carriera è costruita attorno le riletture filologiche di autori del Seicento quali Bach e Monterverdi, ad esempio. Grande dimestichezza con l’età barocca, classica e romantica, per Gardiner.

L’esperto direttore d’orchestra ha così fondato complessi con cui ha girato il mondo, suonando in festival e teatri di spicco (per tutto il mondo) e incidendo centinaia di dischi. Vincitore di due Grammy e un gran numero di Gramophone Award – per i quali detiene il record storico – Gardiner si è confermato ospite eccellente per la città di Torino, dato il vasto programma presentato e il conseguente successo della serata all’Auditorium del Lingotto.

John Eliot Gardiner: all’Auditorium del Lingotto è un successo

Il direttore d’orchestra, John Elios Gardiner, con i complessi dell’English Baroque Soloists e il Monteverdi Choir, ha presentato un programma ricco e vasto in continuità con la filologia della musica antica. La sua carriera è incentrata proprio su questo, e durante la serata a Torino c’è stata l’esibizione di buona parte della musica sacra del XVII E XVIII secolo. A fare la parte del leone, erano la Messa a quattro voci SV 190 di Monteverdi, l’Oratorio Jephte di Carissimi e lo Stabat Mater in do minore a dieci voci di Domenico Scarlatti. Ad introdurre le due parti del concerto, ci hanno pensato gli anthems di Purcell.

Il pubblico presente all’Auditorium ha potuto godere dell’infinito valore artistico del complesso, riflettendo anche sulla corretta fruizione di lavori scritti e pensati per un contesto liturgico, e non per le sale da concerto, ad oggi. La loro trasposizione negli auditorium fa sì che il pubblico perda attenzione sul contenuto per concentrarsi sull’estetica. Tecnica impeccabile e nessuna sbavatura per Gardiner e l’English Baroque Soloists, ma la riflessione sul rapporto tra contenuto e forma, resta.

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Christian D'Avanzo

Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.

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