Albert Smith. Lo spettacolo del Monte Bianco e altre avventure in vendita
Da Redazione TorinoFree.it
Giugno 13, 2018
Fino al 14 ottobre una mostra al Museo Nazionale della Montagna di Torino racconterà la figura singolare di Albert Richard Smith medico, scrittore e showman, uno dei personaggi più popolari nella Londra vittoriana, che presso l’Egyptian Hall di Piccadilly diede alla società inglese la possibilità di vivere il grande sogno delle altezze alpine, oltre ad intuire le potenzialità del merchandising nel senso moderno del termine, usandolo nel modo più spregiudicato.
La mostra, a cura di Aldo Audisio e Veronica Lisino, è stata ideata nell’ambito del progetto di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia-Francia Alcotra 2014 – 2020 iAlp, finanziato dal FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale con la collaborazione del Musée Alpin – Chamonix-Mont-Blanc, della Regione Piemonte, della Città di Torino e del Club Alpino Italiano, per un’operazione di studio e divulgazione sulla figura e l’opera di Albert Smith.
Attraverso molti piccoli manufatti, come vecchie stampe, fotografie, programmi e libretti di sala, spartiti musicali, articoli di cronaca, teatrini e macchine ottiche, lanterne magiche, piatti, giochi, ventagli, il museo racconta le attività di Smith legate alla montagna.
Dopo aver partecipato nel 1851 alla quarantesima salita del Monte Bianco, Smith descrive la propria esperienza all’Egyptian Hall di Londra nelle conferenze-spettacolo Mr. Albert Smith’s Ascent of Mont Blan, un misto di emozione, divertimento e istruzione, ricco di diorami, giochi di luce, canzoni, narrazioni e imitazioni, per dare la sensazione al pubblico di scalare la cima, oltre a produrre una grande varietà di gadget collegati all’evento, con un negozio di souvenir per la vendita di slittini, bastoni alpini e corna di camoscio.
Lo spettacolo fu replicato fino al 1858, con duemila spettacoli e il merito di aver fatto nascere una delle forme d’intrattenimento più popolari del diciannovesimo secolo, portando il fascino del Monte Bianco fin sulle rive del Tamigi, infatti lo stesso The Times raccontò la Mont Blanc Mania, con folle di visitatori inglesi che si riversavano nella Valle di Chamonix alla ricerca di quel paradiso terrestre, a sole ventiquattro ore di treno dalla stazione di Londra.
Quando nel 1857 a Londra venne fondato l’Alpine Club, le Alpi erano già molto note agli inglesi anche grazie a Smith, che fu invitato a diventarne socio.
Albert Smith morì nel 1860, a soli 44 anni, ma la passione britannica per la montagna, l’esotico e l’esplorazione, fu alimentata da importanti imprese ben oltre le Alpi, oltre che da giochi da tavolo, fotografie e più tardi pellicole cinematografiche.
Negli ultimi decenni dell’Ottocento all’inizio del Novecento furono soprattutto l’Artide e l’Antartide, la corsa all’oro nel Klondike e le vette dell’Himalaya, in particolare l’Everest, ad affascinare l’uomo comune.
La mostra, nell’allestimento curato da Marco Ribetti e Mario Scarzella, restituisce con la ricostruzione dell’Egyptian Hall, dove si può assistere alla proiezione del filmato Mr. Albert Smith’s Ascent of Mont Blanc, il mondo dell’epoca vittoriana dove Albert Smith ha vissuto e della quale fu un perfetto interprete.
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