A Torino la mostra Memorie in bianco e nero fa rivivere la vecchia città
Da Redazione TorinoFree.it
Gennaio 17, 2014
Dal 16 gernnaio all’11 marzo Memorie in bianco e nero, il Piemonte com’era quando nacque la Regione raccoglie le fotografie più belle dell’età del boom economico, alla Galleria Belvedere di Palazzo Lascaris.
Sono le fotografie del Piemonte com’era, che oggi attraggono di più l’attenzione dei giovani, anche sui social network. Zone pedonali ora scomparse, nuove strade, zone trafficate ora pedonali e quel sentore di storia che avvolge le fotografie in bianco e nero della nostra città. Forse anche sulla scia di questo successo, fino all’11 marzo 2014 la mostra Memorie in bianco e nero, Il Piemonte com’era quando nacque la Regione proporrà circa un centinaio di foto che ritraggono lo sviluppo della città nell’età industriale.
Gli anni di riferimento sono i ’70 e ’80 del secolo scorso, che in ambito industriale videro Torino fiorire con un boom economico e demografico senza precedenti, quegli anni sono stati importantissimi per la storia della città, anche perchè sono gli stessi in cui inziò ad operare la Regione. Le foto sono state raccolte dall’Archivio storico del Consiglio Regionale del Piemonte e mostrano uno spaccato della vita lavorativa di quell’epoca.
I soggetti spaziano dalle manifestazioni di piazza alle occupazioni di studenti, al traffico dei primi esodi verso le località marittime fino a soggetti che rappresentano la realtà lavorativa dell’epoca. Città industriale Torino, nata sotto il segno del lavoro e dell’innovazione, un periodo che i torinesi ricordano con orgoglio, anche se c’è da dire che al momento la città è anche tanto altro.
Negli ultimi anni l’identità industriale ha lasciato spazio ad attività che portano all’attenzione la bellezza del patrimonio artistico e architettonico, ai nuovi mestieri, ai tempi che cambiano, ai nuovi costumi che hanno influenzato l’anima della città. I ricordi però non svaniscono solo perchè altri fenomeni giungono a prendere il posto di un’era passata, i paesaggi differenti che si notano negli scatti sono tutti da ammirare.
Il paragone è presto fatto, com’era la città e com’è ora, si stava meglio allora o si sta meglio oggi, domande che non possono non tenere conto della situazione sociale dell’epoca e di quella travagliata che stiamo attraversando, pur con un balzo enorme verso le nuove tecnologie.
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