Vendemmia 2024 in Piemonte, il bilancio è positivo: seconda regione per fatturato vinicolo
Da Gianluca Rini
Dicembre 20, 2024
La raccolta delle uve in Piemonte per l’annata 2024 si è conclusa con risultati positivi, pur dovendo affrontare condizioni atmosferiche inconsuete. Le giornate caratterizzate da umidità e temperature elevate hanno profondamente influenzato la difesa delle viti. Nonostante questo, la recente piovosità ha compensato l’aridità pregressa, favorendo un equilibrio idrico che mancava da tempo.
Il contesto ha dato origine a vini con gradazioni alcoliche più leggere, intercettando tendenze in linea con la domanda attuale. Anche i dati preliminari di produzione appaiono incoraggianti, con un incremento percentuale rispetto all’anno precedente e una qualità che, secondo gli esperti, potrà emergere definitivamente nel corso delle lavorazioni in cantina.
Vendemmia 2024 in Piemonte: numeri e qualità
I primi riscontri indicano una produzione vicina ai 2,25 milioni di ettolitri, ossia circa il 5% in più rispetto al 2023, con la disponibilità di cifre ufficiali attesa dopo il 20 dicembre, data ultima per le dichiarazioni. Tecnici specializzati sottolineano quanto sarà essenziale l’impegno nelle fasi successive alla raccolta, poiché la personalizzazione dei processi di affinamento in cantina inciderà sulla valorizzazione delle caratteristiche tipiche dell’annata.
Sul fronte della filiera, il Piemonte conferma il proprio status come una delle realtà più solide in ambito vinicolo nazionale, mantenendo la seconda posizione per valore del fatturato, stimato intorno a 1.248 milioni di euro. Oltre alla stabilità economica, emerge la forza dell’export, che si aggira sul 60% della produzione regionale.
Il territorio delle viti e la componente a denominazione d’origine
In particolare, i rossi a denominazione d’origine registrano una leggera ma significativa crescita in volume e valore. I mercati di riferimento oltreoceano e nordeuropei, come Svezia, Canada, Giappone e Stati Uniti, appaiono ricettivi, garantendo incremento di vendite. Al contrario, si osserva un rallentamento per l’Asti Spumante in diverse aree dell’Europa centrale e orientale.
Il territorio delle viti si mantiene solido, con circa 44.471 ettari, leggermente in rialzo sul 2023. La componente a denominazione d’origine copre circa l’83% della produzione. Alcuni vitigni emergono con valutazioni particolarmente alte, come Sauvignon Blanc, Pelaverga, Brachetto, Ruché e Chardonnay, premiati dai tecnici con punteggi notevoli.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.
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