Trota alla piemontese
Da Redazione TorinoFree.it
Giugno 26, 2013
Il consumo di pesce risale a più di 10.000 anni fa quando alcune popolazioni iniziarono a fabbricare i primi strumenti per la pesca.
A livello nutritivo i pesci erano ritenuti dalla medicina antica un cibo poco nutriente ma dalle alte proprietà afrodisiache. Questa convinzione, già diffusa ai tempi dell’antica Grecia, affonda probabilmente le sue origini in una leggenda secondo la quale alcuni pesci avrebbero salvato la dea dell’amore, Afrodite, dall’attacco di Tifone, il più pericoloso tra i titani.
DifficoltàLivello 1
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Tempo35 minuti |
Ingredienti
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Varianti o note(Se conoscete delle varianti a questa ricetta, segnalatele pure tramite l’apposito form di contatto e saranno inserite) |
AbbinamentoSi consiglia un vino intenso e asciutto, come il Coste del Sesia Bianco o il Blanc de Morgex et de La Salle. |
Preparazione
Lavare l’uvetta e metterla ad ammorbidire per 15 minuti in acqua tiepida. Pulire e lavare le verdure, tritare il sedano, le foglie di salvia e il rosmarino, uno spicchio d’aglio e la cipolla. Versare il tutto in una ciotola, unire l’olio e far rosolare. Aggiungervi, successivamente, il pesce. Spruzzarlo d’aceto e grattugiarvi sopra la buccia di limone. Aggiungere anche l’uvetta ben strizzata dall’acqua ed il brodo. Salare e coprire. Quando la trota sarà cotta, disporla delicatamente su un piatto di portata. A parte, filtrare il liquido di cottura, unirvi una cucchiaiata scarsa di farina bianca e mescolare su fiamma bassa fino ad ottenere una salsetta che poi verrà versata sulla trota come guarnizione.
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