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Olio extravergine d’oliva in Piemonte: aumentano le aziende, alta qualità della produzione

Da Gianluca Rini

Marzo 17, 2025

Olio extravergine d’oliva in Piemonte: aumentano le aziende, alta qualità della produzione

L’interesse verso l’olio extravergine di oliva cresce in maniera costante, coinvolgendo sia chi desidera scoprirne i segreti nelle cucine di casa sia chi, al ristorante, vorrebbe trovare una selezione dedicata simile a quella già esistente per vini e acque minerali.

Questa spinta deriva anche dal bisogno di conoscere in profondità un prodotto ritenuto di grande pregio: secondo ricerche di settore, infatti, un’elevata percentuale di consumatori attribuisce un valore superiore all’extravergine rispetto alle altre tipologie. In aggiunta, quasi quattro persone su dieci desidererebbero frequentare corsi per comprendere al meglio abbinamenti e metodi di produzione.

L’extravergine entra in sala e incontra il favore del pubblico

In diversi ristoranti si rileva sempre più attenzione verso gli oli selezionati, con la prospettiva di offrire carte specialistiche capaci di valorizzare l’extravergine italiano. Quest’ultimo, in base alle analisi di Nomisma, è percepito come la scelta più affidabile da gran parte dei clienti, tanto che il 37% vorrebbe incontrare in menù un ventaglio di opzioni specifiche.

Questa preferenza si traduce non soltanto in una maggiore curiosità, ma anche in un vero e proprio desiderio di approfondimento. Si tratta di un fenomeno che coinvolge l’intero panorama nazionale e che sembra destinato a crescere, con importanti ricadute sulla ristorazione e sulle opportunità di formazione per gli operatori del settore.

La crescita piemontese tra produzione e qualità

Il Piemonte, considerato da alcuni un territorio emergente per la coltivazione dell’olivo, registra dati incoraggianti: la raccolta recente ha visto un aumento di circa il 20% in termini di olive e del 15% riguardo al prodotto finito.

Le rese si sono abbassate a causa delle forti precipitazioni, ma le aziende della zona mostrano una tendenza positiva, in particolare se raffrontate ad aree tradizionalmente più consolidate. Attualmente, si contano circa 350 ettari coltivati e dalle 200 alle 250mila piante.

Il presidente del Consorzio di Tutela dell’Olio extravergine del Piemonte ha sottolineato che l’inverno mite, conclusosi da poco, ha favorito uno sviluppo regolare degli ulivi, elemento prezioso per ottenere, nel 2024, un olio di alta qualità con note fruttate delicate o medie, sensazioni equilibrate di amaro e piccante e profumi freschi. Secondo lo stesso Consorzio, questi tratti vengono accolti con forte entusiasmo dal mercato.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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