Vandalizzata a Bussoleno la panchina dedicata a Norma Cossetto
Da Redazione TorinoFree.it
Febbraio 22, 2024
A inizio febbraio di quest’anno la panchina blu era stata inaugurata dal sindaco di Bussoleno, Antonella Zoggia, in Piazzetta del Moro, per ricordare le migliaia di Vittime delle Foibe, accanto a quella già dedicata alla Violenza di Genere. Il colore blu intenso è stato scelto poiché rappresenta la pace e l’armonia del ricordo.
Alla fine della seconda guerra mondiale nelle foibe, cavità carsiche tra l’Italia nord-orientale e la Slovenia, le vittime (compresi cittadini inermi, religiosi, minorenni e tutti coloro che non simpatizzavano con l’annessione delle terre ad opera dei miliziani del dittatore Iugoslavo Tito) venivano legate tra loro con fili di ferro ai polsi, per poi essere gettate spesso ancora vive e agonizzanti, nelle cavità.
Questo è un episodio orribile e doloroso della storia italiana del XX secolo, a lungo trascurato o ignorato, ma che la commemorazione del Giorno del Ricordo ci aiuta a non dimenticare, ribadendo il valore della pace.
I vandali e il rispetto per le vittime di violenza
Chi era Norma Cossetto?
Che sono sono le foibe?
La questione del vandalismo delle panchine dedicate alla memoria, come quelle dedicate a Norma Cossetto e alle vittime delle foibe, è complessa e spesso radicata in tensioni storiche e politiche. Norma Cossetto, una studentessa italiana stuprata e uccisa dai partigiani comunisti del dittatore Tito nel 1943, è diventata un simbolo dei martiri delle foibe, episodi tragici e violenti avvenuti nel contesto del confine orientale italiano durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Il vandalismo può trasformarsi in una occasione
Gli atti vandalici come quello di oggi permettono di raccontare quanto accaduto e spesso dimenticato. Per ogni atto vandalico nascono infatti movimenti spontanei del ricordo, persone che si incuriosiscono e iniziano ad apprendere di episodi dimenticati come quello delle Foibe che hanno mietuto migliaia di vittime italiane del nord-est, e che hanno lo scopo di spiegare ai più giovani la verità storica del nostro passato. Tali atti non fanno altro che alimentare il senso di rispetto e di senso civico che porti a organizzare eventi sempre più presenti sul territorio, nelle scuole, che spieghino i fatti accaduto nell’ultima guerra perché non si ripetano mai più.
“Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”, diceva il politico e filosofo britannico Edmund Burke, già nella seconda metà del ‘700. Una frase che, incisa in trenta lingue diverse, campeggia su un monumento collocato nel. campo di concentramento di Dachau, un monito che non può lascare indifferenti.
LIBRI PER APPROFONDIRE
- ALBERTO BOLZONI – HO INCONTRATO NORMA: IL MIO PERCORSO VERSO NORMA COSSETTO
- NORMA COSSETTO: ROSA D’ITALIA – Comitato 10 febbraio
- GIANNI OLIVA – LE STRAGI NEGATE DEGLI ITALIANI DELLA VENEZIA GIULIA E DELL’ISTRIA – Feltrinelli
- GIANNI OLIVA – 45 MILIONI DI ANTIFASCISTI. IL VOLTAFACCIA DI UNA NAZIONE CHE NON HA FATTO I CONTI CON IL VENTENNIO – Mondadori
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