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Razza Piemontese: allevamenti a rischio chiusura per il caro bollette

Da Christian D'Avanzo

Novembre 05, 2022

Razza Piemontese: allevamenti a rischio chiusura per il caro bollette

I rincari delle bollette stanno colpendo duramente le azione produttive, tra l’energia e i cereali fondamentali per portare avanti le attività. Gli allevamenti mettono a dura prova i circa 15mila addetti − tra allevatori e coltivatori − dato che i costi elevatissimi attualmente pesano vertiginosamente sul loro lavoro. Sono numerosi ormai gli animali obbligatoriamente abbattuti, e si ha difficoltà anche nel produrre latte. Ecco tutti i dettagli e le dichiarazioni dei produttori di bovini.

Allevamenti di Razza Piemontese a rischio: i dati e le dichiarazioni dei produttori

I rincari gravano sulla situazione degli addetti ai lavori, tra allevatori e coltivatori, sia l’aumento dei costi energetici che dei cereali utili come mangime per gli animali. Secondo un’analisi di Coldiretti sulla base dell’indice dei prezzi Fao i prezzi dei cereali sono aumentati a ottobre a livello mondiale dell’11% rispetto allo scorso anno e del 3% rispetto al mese precedente anche per effetto delle incertezze rispetto all’accordo tra Russia e Ucraina per il passaggio delle navi sul Mar Nero. Così aumentano rispetto allo stesso periodo dello scorso anno anche i prodotti dell’allevamento come la carne (+5,7%) e quelli lattiero caseari (+15,3%) che utilizzano cereali per l’alimentazione. Rispetto al 2021 gli allevatori assistono a un’esplosione delle spese di produzione in media del +60% legata ai rincari energetici. Una situazione che ha del drammatico siccome sono iniziano ad essere tanti gli animali abbattuti e, diminuendo la produzione del latte, si producono meno formaggi di alpeggio.

Il commento sulla vicenda di Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino, che ha evidenziato la problematicità:

Gli allevatori del Torinese si dedicano in buona parte ai bovini di Razza Piemontese, una produzione che deve rispondere a precisi disciplinari per garantire un alto livello di qualità. Oggi questa produzione pregiata che caratterizza il Piemonte e l’agricoltura torinese è a rischio per i costi cresciuti in modo esponenziale. Il settore deve essere sostenuto. Gli allevatori non vogliono elemosine ma vogliono poter svolgere il loro compito di produttori di cibo di qualità ma anche di produttori di energia rinnovabile da biogas, di biometano, di fotovoltaico dai tetti senza incomprensibili ostacoli burocratici e fiscali. Invece di favorire questa multifunzione che contribuisce alla sostenibilità, l’Europa vuole introdurre la carne sintetica e investe su questo prodotto che non ha più nulla di naturale spinto solo dagli interessi dei nuovi padroni planetari del cibo“.

Fonte:

Ufficio Stampa Coldiretti Torino

Via Maria Vittoria 4, 10123 TORINO

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Christian D'Avanzo

Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.

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