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NurSind Torino: il part-time per infermieri e operatori sanitari è inferiore ai livelli minimi

Da Bruno Santini

Marzo 25, 2022

NurSind Torino: il part-time per infermieri e operatori sanitari è inferiore ai livelli minimi

Il livello minimo di part-time garantito per infermieri e operatori sanitari di Torino è ancora lontano, numericamente parlando, dall’essere raggiunto. La situazione sociale ed economica, per molti lavoratori, risulta essere ancora particolarmente precaria, secondo la denuncia avvenuta da parte di Giuseppe Summa, segretario territoriale NurSind Torino. Le difficoltà si avvertono dal punto di vista territoriale e, soprattutto, in un macro-tessuto sociale che non vive ancora di grande riconoscimento dal punto di vista reddituale ed economico.

I numeri del part-time tra infermieri e operatori sanitari

Nel rilasciare una nota di denuncia a proposito della situazione economica e sociale di infermieri e operatori sanitari, i dati che sono stati mostrati evidenziano una situazione particolarmente complessa: secondo una misura prettamente normativa, il part-time può interessare fino al 25% degli incarichi in materia sanitaria; tuttavia, i dati che si evidenziano in tal senso:

  • All’ ASL Citta di Torino ha accesso al part time solo il 9,57% degli infermieri e il 3,54% degli oss
  • Al mauriziano gli infermieri sono al 10% e gli oss al 8.82%
  • All’ASL TO 3 infermieri 8,4%, oss 5.8%
  • All’ASL TO 4 infermieri 10,13%, oss  85%
  • All’ASL TO 5 infermieri 7,85%, oss 3.08%

Le parole di Giuseppe Summa, segretario NurSund Torino

A margine dei numeri precedentemente presi in considerazione, Giuseppe Summa ha spiegato quanto grave sia la situazione che si evidenzia, spiegando: “Alcuni dati significativi a nostra disposizione dimostrano come l’utilizzo del part time, in particolar modo per quanto riguarda gli infermieri e gli oss sia di fatto più che dimezzato rispetto a quello che le norme e i contratti potrebbero consentire. Concedere questi part time è importantissimo non solo per andare incontro alle esigenze dei lavoratori, che per la quasi totalità donne e quindi anche mamme, si trovano in difficoltà a conciliare il lavoro con la vita privata, ma anche per poter immettere nuovo personale nel mondo del lavoro: infatti per la percentuale di part time mancante l’azienda potrebbe assumere personale a tempo pieno senza ulteriori costi. Chiederemo che tale istituto possa essere potenziato in quanto crediamo possa portare un duplice risultato, la conciliazione lavoro, vita privata e immissione di nuovi lavoratori nella nostra sanità.”

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Bruno Santini

Bruno Santini, 21 anni di Aversa (CE). Studente di marketing e scienze della comunicazione presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già copywriter e articolista presso Wolf Agency di Moncalieri (TO) . Amante di attualità, cinema e musica, oltre che di ogni componente culturale insita in ogni paese.

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