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Nuove opportunità di lavoro: previsti 770mila posti nel 2025 grazie a tre settori chiave

Da Claudio Pasqua

Gennaio 03, 2025

Nuove opportunità di lavoro: previsti 770mila posti nel 2025 grazie a tre settori chiave

Secondo il report di Excelsior-Unioncamere (https://excelsior.unioncamere.net) , il mercato del lavoro italiano sta attraversando una fase di trasformazione che porterà alla creazione di circa 770mila nuovi posti entro la fine del 2025. I comparti trainanti saranno logistica, edilizia e tecnologia, settori che si stanno evolvendo rapidamente in risposta ai cambiamenti del mercato.

I settori in crescita: logistica, edilizia e ristorazione

Le imprese italiane affrontano il futuro con cautela, ma alcuni settori mostrano segnali di grande dinamismo. La logistica, spinta dall’espansione dell’e-commerce e dall’ottimizzazione dei processi operativi, rappresenta uno dei motori principali di questa crescita. Nel settore alimentare, gli operai specializzati sono sempre più richiesti, dimostrando la vitalità del comparto food & beverage.

Anche l’Edilizia e l’Home Staging beneficiano di nuove opportunità grazie ai fondi del PNRR, che hanno rilanciato progetti infrastrutturali e di riqualificazione. Nel frattempo, i settori della ristorazione e del turismo, che hanno attraversato momenti difficili, tornano a crescere con una forte domanda di personale qualificato. Il commercio, soprattutto durante i periodi festivi, rimane un settore strategico, contribuendo in modo significativo al mercato del lavoro.

Tecnologia: competenze sempre più richieste

Uno dei settori più promettenti è quello tecnologico, dove la specializzazione è la chiave per accedere a nuove opportunità. Le aziende cercano figure con competenze in intelligenza artificiale, cybersecurity e sostenibilità, ruoli che fino a pochi anni fa non esistevano. Questo cambiamento interessa trasversalmente tutti i comparti produttivi, trasformandoli in veri e propri laboratori di innovazione.

Nuove dinamiche demografiche e salariali

Le previsioni dell’Osservatorio Enpaia, in collaborazione con il Censis, indicano che il calo demografico e una maggiore attenzione al valore del tempo influenzeranno il mercato del lavoro. Con meno candidati disponibili, le imprese potrebbero essere costrette ad aumentare i salari, invertendo una tendenza che ha visto retribuzioni stagnanti negli ultimi trent’anni.

Roberto Diacetti, direttore generale di Enpaia, sottolinea che i salari in Italia sono troppo bassi e suggerisce che le aziende potrebbero rinunciare a una parte dei dividendi per aumentare le retribuzioni dei lavoratori. Tuttavia, questa proposta si scontra con ostacoli burocratici e culturali, che spesso rallentano l’evoluzione del mercato del lavoro.

Nord e Sud: il divario regionale persiste

Le differenze tra le regioni italiane continuano a influenzare le opportunità di lavoro. Mentre Piemonte, Lombardia e Veneto registrano una lieve flessione dell’occupazione, il Sud e le isole stanno recuperando terreno. Tuttavia, il divario rimane ampio: al Sud le opportunità si concentrano spesso in settori caratterizzati da salari bassi e alta precarietà.

Le misure adottate dal governo, come la riduzione del cuneo fiscale, puntano a migliorare le condizioni salariali e favorire la mobilità lavorativa. Nonostante ciò, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro resta elevato, sfiorando il 49%. Il 2025 sarà decisivo per capire se queste politiche riusciranno a creare un equilibrio stabile tra le esigenze delle imprese e le aspettative dei lavoratori.

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Claudio Pasqua

Giornalista scientifico. Direttore ADI - Agenza Digitale Italiana

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