I torinesi sono i cittadini italiani con più fiducia nell’intelligenza artificiale
Da Claudio Pasqua
Giugno 13, 2024
Il 70% dei residenti a Torino ha fiducia nell’Intelligenza Artificiale (IA) e il 100% la considera utile, sebbene vi siano pareri discordanti sulle sue implicazioni. Questa è una delle conclusioni di una ricerca di Changes Unipol, condotta da Ipsos, sulla percezione degli italiani riguardo all’IA.
L’utilizzo principale dell’IA a Torino è per tradurre testi da lingue straniere (82%), come avviene anche in altre città metropolitane. A Torino, però, un significativo 44% degli intervistati utilizza l’IA per diagnosi mediche, il valore più alto in Italia. Secondo i torinesi, l’IA apporterà miglioramenti soprattutto nella digitalizzazione della pubblica amministrazione (59%), nelle esperienze culturali (57%), nello shopping (52%) e nel divertimento (51%). Per quanto riguarda il lavoro, il 91% dei torinesi prevede almeno uno svantaggio dall’IA, mentre l’83% vede anche potenziali benefici. Solo il 35% è poco o per nulla preoccupato per la disinformazione legata all’IA.
A Torino, la fiducia nell’IA è alta con il 70% degli intervistati che la ritiene affidabile. Inoltre, il 95% ha almeno sentito parlare di IA, il 60% la conosce e il 20% la utilizza.
Ciononostante, le opinioni sono polarizzate: il 19% è molto attratto dall’IA, ma il 24% è preoccupato e diffidente, la percentuale più alta in Italia insieme a Roma. Il 43% rimane neutrale e solo il 14% non ha un’opinione.
Gli usi principali dell’IA a Torino includono la traduzione di testi stranieri (82%), l’organizzazione di viaggi (61%) e la consulenza finanziaria (39%). Il 44% utilizza l’IA anche per diagnosi mediche, un dato che distingue Torino dalle altre città.
Secondo i torinesi, l’IA migliorerà soprattutto la digitalizzazione della pubblica amministrazione (59%), le esperienze culturali (57%), lo shopping (52%) e il divertimento (51%). Gli altri ambiti includono la mobilità (49%) e la precisione delle diagnosi mediche (48%).
Per quanto riguarda il lavoro, il 13% dei torinesi non vede vantaggi dall’IA, la percentuale più alta in Italia. Tuttavia, il 42% ritiene che l’IA migliorerà l’accesso a informazioni e pubblicazioni, il 32% vede una semplificazione delle attività lavorative, il 23% prevede maggiori opportunità di formazione e il 20% un miglioramento dell’equilibrio vita-lavoro grazie all’automazione.
Tra i principali svantaggi del lavoro con l’IA, i torinesi temono minori opportunità per chi ha scarsa alfabetizzazione digitale (37%) e l’obsolescenza delle competenze (36%). Altri timori includono la chiusura delle imprese tradizionali (31%), la minaccia alla creatività (28%) e la potenziale invasione della privacy (24%).
In generale, prevalgono le preoccupazioni sui benefici: l’83% vede almeno un vantaggio e il 91% almeno uno svantaggio. Le categorie che trarranno maggiori opportunità dall’IA, secondo i torinesi, sono i giovani, le persone con disabilità e le donne, mentre quelle più penalizzate saranno gli over 50, le persone con bassa scolarizzazione e gli immigrati, oltre alle donne con figli.
La disinformazione legata all’IA preoccupa poco i torinesi, il 35% non è affatto preoccupato. Tuttavia, il 50% raccomanda l’introduzione di regolamenti severi e il 40% chiede educazione e formazione per i cittadini. Inoltre, il 34% auspica una maggiore responsabilità delle piattaforme media nel monitorare e rimuovere la disinformazione.
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Claudio Pasqua
Giornalista scientifico. Direttore ADI - Agenza Digitale Italiana
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