Dall’olio di semi al burro, dalla farina alla pasta, il caro energia si scarica sui prezzi del cibo
Da Alberto Garbarino
Settembre 04, 2022
Il caro energia si scarica a valanga sul carrello della spesa con rincari che vanno dal 34% per il burro al 15% per le uova. E’ quanto emerge dallo studio della Coldiretti che ha stilato la ‘black list’ degli aumenti sullo scaffale sulla base delle rilevazioni Istat sull’inflazione ad agosto 2022, che con un valore del +8,4% ha raggiunto il record dal 1985 mentre i beni alimentari salgono addirittura del 10,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Inflazione al +10,2% per gli alimentari, rincari anche del 34%
A far segnare i maggiori rincari sono i prodotti di base dell’alimentazione delle famiglie che subiscono gli effetti dell’aumento dei costi energetici e di produzione alimentati dalla guerra in Ucraina, abbinati al caldo record e alla siccità, che costringono i consumatori a tagliare gli acquisti soprattutto tra le famiglie più deboli.
La ‘top ten’ degli aumenti
Tra i prodotti che fanno segnare il maggior aumento dei prezzi c’è, infatti, la margarina con un +24%, seguita dalla farina (+23%), il riso (+22%) e la pasta (+22%). Ma l’inflazione non risparmia neppure il latte conservato (+19%) né il prodotto simbolo dell’estate che sta finendo come i gelati (+18%), che precedono la carne di pollo, aumentata del 16% e le uova (+15%).
Il record (negativo) dell’olio di semi
Aumenti si registrano anche per le verdure fresche (+12%) e per la frutta (+8%) anche per effetto delle speculazioni che sottopagano le produzioni agli agricoltori e fanno triplicare i prezzi dell’ortofrutta dai campi alla tavola. Ma il record appartiene all’olio di semi, in alcuni casi introvabile, in molte parti con il prezzo cresciuto del 63% rispetto all’agosto del 2021.
Il risultato è che gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura che crollano nel 2022 dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia.
Coldiretti Piemonte: “Governo intervenga subito”
“Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare le aziende e programmare in modo strutturale il futuro – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare per cui occorre lavorare da subito ad accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi per garantire dei prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. I nostri produttori sono già costretti a fronteggiare una situazione insostenibile che vede una forte impennata dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti”.
Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo – concludono gli esponenti di Coldiretti Piemonte – con costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica”. Ora la palla passa al Governo, chiamato a trovare una soluzione in tempi stretti.
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Alberto Garbarino
Alberto Garbarino, 30 anni di Genova (GE) , Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Genova, Redattore presso Wolf Agency di Monalieri (To). Amo lo sport , il cinema e l'attulità.
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