Caro bollette: 6 famiglie su 10 si sentono più povere, l’80% dei torinesi cerca di risparmiare. E le aziende chiedono aiuto
Da Alberto Garbarino
Settembre 15, 2022
Sei famiglie su dieci si sentono più povere e oltre otto su dieci cercano di risparmiare, di fronte alla corsa dei prezzi e delle bollette. Il tutto mentre le aziende si trovano a combattere per tenere in piedi la loro attività.
Il punto è stato fatto ieri in Camera di Commercio, su invito del presidente Dario Gallina. Presenti al tavolo i rappresentanti di Api Torino, Ascom Torino, Casartigiani, Compagnia delle Opere del Piemonte, Cia Agricoltori delle Alpi, Coldiretti Torino, Confagricoltura Torino, Confartigianato Torino, CNA Torino, Confcooperative Piemonte Nord, Confesercenti Torino, Confindustria Canavese, Legacoop Piemonte, Unione Industriali.
“Le conseguenze delle tensioni internazionali sono velocemente atterrate anche sul nostro territorio che registra un andamento inflazionistico senza precedenti- ha spiegato lo stesso Gallina – Per questo abbiamo voluto urgentemente riunire un tavolo per formulare in modo congiunto alcune richieste precise”.
Tutte le associazioni di categoria intervenute hanno condiviso lo stato emergenziale in cui si trova il tessuto economico di tutti i settori, con il concreto rischio di non sostenibilità a breve termine dei costi aziendali e di relative chiusure aziendali.
Pertanto si avvierà a giorni l’immediata attivazione di gruppi di lavoro tecnici, condivisi e trasversali con due obiettivi: da una parte, la richiesta congiunta di sostegno economico immediato per le imprese, così come avvenuto in periodo pandemico; dall’altra, la redazione di proposte concrete per la semplificazione di iter autorizzativi e burocratici per l’installazione più rapida di impianti di energia alternativa.
I dati dell’inflazione a Torino
Nei primi sei mesi del 2022 nella città metropolitana di Torino la variazione percentuale dell’indice dei prezzi dei beni al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei consumi di tabacchi, ha toccato il record storico registrato negli ultimi cinque anni. L’inflazione acquisita tra gennaio e giugno del 2022 è stata infatti in media pari al +5,4% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), valore nettamente superiore a quello evidenziato nei primi sei mesi degli anni precedenti, quando le variazioni non hanno mai superato il +1%.
Nel mese di luglio 2022, si è assistito a una variazione del +7,1% (rispetto a luglio 2021), anche se leggermente inferiore al dato nazionale (+7,8%).
A contribuire al forte rialzo inflazionistico, sono state alcune voci di consumo: in primis i beni energetici e abitazione, con una variazione tendenziale media nei primi sei mesi dell’anno pari al 19,0%. Nel mese di luglio 2022 incrementano del +18,4% rispetto allo stesso mese del 2021, seguiti dalla categoria trasporti (+14,3%) e da quella dei beni alimentari (+8,9%) Indice FOI.
Guardando all’indice NIC, che misura l’inflazione a livello dell’intero sistema economico (mentre il FOI si riferisce ai consumi delle famiglie) la variazione media tendenziale dei prezzi dei beni energetici è stata pari al +40,6% nei primi sei mesi dell’anno e del +39,0% nel mese di luglio.
Famiglie: cambiano le abitudini di consumo
Quasi 6 famiglie su dieci registrano il calo del potere d’acquisto e nell’82% dei casi limitano consumi e modificano abitudini, in conseguenza dell’incremento dei costi delle bollette energetiche.
A fronte di questo delicato momento storico, nell’edizione 2022 dell’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi, ai nuclei famigliari indagati sono state rivolte alcune domande sulle abitudini di consumo adottate in conseguenza dell’incremento inflazionistico. I risultati provvisori, ottenuti da un campione di 120 famiglie residenti a Torino città, indagate tra gennaio e giugno 2022, restituiscono una prima fotografia: se da un lato è vero che il 75% dei rispondenti ha dichiarato di aver un reddito complessivo stabile, rispetto all’anno scorso, e sufficiente a sostenere le spese di prima necessità, dall’altro quasi sei famiglie su dieci (il 58,3%) hanno affermato di aver subito un’erosione più o meno importante del loro potere di acquisto rispetto al 2021.
Per far fronte a tale diminuzione, il 62,5% dei nuclei familiari ha segnalato di aver aumentato nei primi sei mesi dell’anno gli acquisti di prodotti/marchi in promozione, il 61,7% di aver comprato prodotti meno costosi e il 55,0% di aver cercato punti vendita più convenienti.
Per alcune categorie si intravedono cambiamenti significativi: tra i generi alimentari il 41,7% delle famiglie ha limitato l’acquisto di dolci, il 33,3% di pesce e il 30,8% di carne. Tuttavia, è nell’acquisto di prodotti non alimentari che si registrano le principali modifiche di consumo: se le spese per abbigliamento e ristoranti sono state limitate da oltre una famiglia su due, ben il 24% degli intervistati ha rinunciato completamente a cinema, teatro e spettacoli, il 12,5% alle vacanze, il 10,8% a hobby e prodotti tecnologici.
Inoltre, l’incremento dei costi delle bollette energetiche ha portato ben l’82% delle famiglie ad adottare azioni volte a ridurre i consumi e gli sprechi casalinghi; in particolare il 28% delle famiglie intervistate ha dichiarato di aver già modificato in modo più marcato i propri stili di vita (ad es. minore accensione delle luci, diminuzione del riscaldamento in casa), così come l’aumento del prezzo del carburante ha indotto sei famiglie su dieci a utilizzare maggiormente biciclette o a spostarsi a piedi.
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Alberto Garbarino
Alberto Garbarino, 30 anni di Genova (GE) , Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Genova, Redattore presso Wolf Agency di Monalieri (To). Amo lo sport , il cinema e l'attulità.