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A Candiolo “Le donne della Shoah”, il libro di Bruna Bertolo

Da Redazione TorinoFree.it

Gennaio 27, 2024

A Candiolo “Le donne della Shoah”, il libro di Bruna Bertolo

Il 25 gennaio scorso, presso la Biblioteca Civica “Enzo Biagi” di Candiolo, è stata organizzata una presentazione del libro “Le donne nella Shoah” scritto da Bruna Bertolo. All’evento hanno partecipato il sindaco Stefano Boccardo e il presidente dell’ANPI, Nino Boeti. La moderazione degli interventi è stata affidata a Giovanni Firera, che ricopre la carica di Presidente dell’Associazione Culturale Vitaliano Brancati.

Foto: Mario Sofia

Dopo un iniziale riepilogo delle principali fasi storiche della Shoah, che includono le Leggi di Norimberga introdotte in Germania nel 1935 e gli eventi tragici come la “Notte dei cristalli”, nonché le leggi razziali italiane del 1938 e i successivi rastrellamenti del ghetto di Roma e del Lago Maggiore nel 1943, l’autrice ha poi focalizzato la sua presentazione sulle storie e le testimonianze di donne che sono sopravvissute all’Olocausto.

Foto: Mario Sofia

Durante la conferenza sono state raccontate le storie di diverse donne deportate, ognuna con una testimonianza unica e commovente. Tra queste, c’è Giuliana Fiorentino Tedeschi, autrice di una delle prime memorie scritte da deportati italiani provenienti dai campi di concentramento nazisti.

Da sin. Giovanni Firera, Nino Boeti. Foto Mario Sofia

Luciana Nissim Momigliano è stata catturata insieme a Primo Levi durante la sua attività partigiana in Valle d’Aosta, mentre Frida Misul ha miracolosamente evitato la morte grazie alla sua voce di cantante lirica. Inoltre, Liana Millu, autrice del libro di memorie intitolato “Il fumo di Birkenau”, è stata menzionata. Non sono mancate neanche testimonianze più celebri, come quelle tratte dal diario di Anna Frank e le storie di sopravvissute ancora in vita, come Edith Bruck e Liliana Segre.

Foto: Mario Sofia

La presentazione di queste testimonianze, arricchita da un suggestivo accompagnamento di musica e immagini, si è concentrata sulla tesi centrale dell’autrice, secondo la quale “uomini e donne furono ugualmente travolti, ma le donne subirono violenze che le privarono anche della loro femminilità.” Questa idea sembra richiamare i celebri versi di Primo Levi, che recitano: “Considerate se questa è una donna, / senza capelli e senza nome / senza più forza di ricordare / vuoti gli occhi e freddo il grembo / come una rana d’inverno.” Questi versi evocano la terribile disumanizzazione e la perdita dell’identità personale che le donne e gli uomini hanno subito durante l’Olocausto, ma l’attenzione qui è focalizzata sulla specifica esperienza delle donne, le cui sofferenze spesso includevano anche violenze sessuali e altre forme di degradazione.

Da sin. Giovanni Firera, Stefano Boccardo, Nino Boeti. Foto Mario Sofia

si ringrazia Alessandro Capitini
Agenzia Digitale Italiana

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