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Torino ricorda Norma Cossetto: vittima delle Foibe

Da Claudio Pasqua

Ottobre 05, 2024

Torino ricorda Norma Cossetto: vittima delle Foibe

Per il quarto anno consecutivo, la città di Torino si prepara a commemorare Norma Cossetto, giovane studentessa istriana vittima dei partigiani titini nel 1943. Sabato 5 ottobre, alle ore 18, nel Giardino Vittime delle Foibe, si terrà la sesta edizione dell’evento patriottico intitolato “Una Rosa per Norma”, dedicato alla sua memoria.

Norma Cossetto

Matteo Rossino, responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio (www.10febbraio.it) , ha sottolineato che Torino si impegna nuovamente a ricordare Norma Cossetto, una figura tragica e coraggiosa che ha subito torture e violenze prima di essere gettata viva in una foiba.

 

Nel 2005, Norma è stata insignita della Medaglia d’oro al Merito civile, un riconoscimento che simboleggia il suo esempio di coraggio e amore per la patria. La sua vicenda è diventata il simbolo del dramma delle foibe, e migliaia di persone in tutta Italia si uniscono annualmente per onorarne il ricordo.

Rossino ha inoltre evidenziato come per molti anni la storia di Norma e della popolazione giuliano-dalmata sia stata ignorata, ma che finalmente si sta riuscendo a riportarla alla luce, nonostante la presenza di alcuni negazionisti e giustificazionisti. Ha poi ringraziato il Consiglio Regionale del Piemonte e la Circoscrizione 5 di Torino per il loro supporto all’iniziativa, oltre alle associazioni che, con la loro partecipazione, contribuiscono a dare prestigio alla commemorazione.

Come dice lo storico Gianni Oliva nel suo libro “Quarantacinque milioni di antifascisti“:
“Quando i perdenti salgono sul carro dei vincitori la memoria storica viene spazzata via e ha inizio una nuova stagione. Per eliminare una classe dirigente bisogna però averne un’altra a disposizione: come defascistizzare tutto e tutti se in quegli anni pressoché tutto e tutti erano stati fascisti? La rottura con il passato si rivela così un brusco e disarmante riciclo senza pudore di uomini, di strutture e di apparati: come nel caso eclatante di Gaetano Azzariti che, da presidente del Tribunale della Razza, massimo organismo dell’aberrazione razziale, diventa vent’anni dopo presidente della Corte costituzionale, massimo organismo di garanzia della democrazia, senza che nessuno gli abbia chiesto di ritrattare, né il monarchico Badoglio, né il comunista Togliatti, né il democristiano Gronchi”. 

Insomma: come avremo modo di appurare, la congiura del silenzio è stata architettata anche e proprio da quella sinistra di governo che aveva tutta gli interessi a mettere a tacere:

  1. prima di tutto la disfatta dell’Italia, minimizzando che l’Italia in fondo ha perso la guerra e ha perso territori come Istria e Dalmazia
  2. che senza l’apporto degli americani, i partigiani nulla avrebbero potuto fare se non quello che hanno fatto: di fatto regalare territorio alla ex Jugoslavia. Senza gli americani avremmo perso anche altri territori come Trieste. Un libro che apre gli occhi di fronte a questa realtà è “Il partigiano Jonny” di Beppe Fenoglio. Un  romanzo autobiografico incompiuto di Beppe Fenoglio pubblicato postumo nel 1968ù

LIBRI PER APPROFONDIRE

  • vGianni Oliva – Le stragi negate degli Italiani della Venezia Giulia e dell’Istria.
  • Gianni Oliva – 45 milioni di antifascisti. Il voltafaccia di una nazione che non ha fatto i conti con il Ventennio

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Claudio Pasqua

Giornalista scientifico. Direttore ADI - Agenza Digitale Italiana

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