Perché gli uomini maltrattano le donne? Il Telefono Rosa (Piemonte) espone i dati
Da Federica Felice
Giugno 22, 2022
Secondo il Report del Telefono Rosa Piemonte, durante i primi venti giorni del mese di giugno 2022 sono state uccise dieci donne, da uomini a loro familiari e spesso già denunciati ripetutamente per le continue violenze. Nel 2021 sono state uccise 119 donne, con un aumento sensibile dei reati di violenza durante il lock down dovuto alla pandemia. Inoltre, delle donne vittime di maltrattamenti richiedenti asilo e supporto, hanno valutato come soggetti ad alto/altissimo rischio il 65% del totale.
Violenze sulle donne, i dati dell’Associazione Telefono Rosa Piemonte e situazione lavorativa
La violenza sulle donne è un tema sempre molto caldo e in “continua evoluzione”. Gender gap, femminicidi, misoginia, violenza sessuale, ma anche economica, situazioni di catcalling, mansplaining, cyberbullismo, revenge porn; oggi l’ampio spettro di gesti e parole violente si espandono anche con il controllo della donna, lo stalking, lo spiare e manipolare. Non solo schiaffi e botte. Addirittura la si fa soffrire, la si punisce ammazzandole i figli, provocando lacerazioni irrecuperabili. La violenza psicologica sulle donne è tanto grave quanto quella fisica e l’unico errore, l’unico sbaglio che può fare una donna in queste situazioni è quello di rimanere in silenzio. Di non denunciare. Di sopportare e pensare anzi di meritarselo.
Si sente spesso la frase: “la violenza ha le chiavi di casa”, niente di più vero. Direttamente dalla Divisione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato arriva il triste dato delle vittime di femminicidio nel 2021: 119 donne uccise e, di queste, 103 erano in un ambiente familiare.
-Nel mondo, il 27% delle donne tra i 15 ed i 49 anni hanno subito violenza dal proprio partner nel corso della loro esistenza (campione su 2 milioni di donne in 161 paesi del mondo, tra il 2000 e il 2018) -Report OMS –
Esiste la Convenzione di Istanbul, adottata nel 2011 e in vigore dal 2014, la quale riconosce la natura strutturale della violenza sulle donne, in quanto basata sul genere e che la violenza contro le donne è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini.
Questo espleta chiaramente quanto la nostra società sia ancora radicata nel patriarcato che, sorridendo e camuffandosi da simpatizzante verso le donne che vogliono pari diritti e più considerazione nei vari ambiti della vita, specialmente in quello lavorativo, nel recondito ha la convinzione dell’inferiorità del genere femminile e del suo potenziale (o forse ne ha paura? ndr), svalutandolo continuamente. Secondo la rivelazione dei dati Istat, relativi al mese di dicembre 2020, i posti di lavoro hanno avuto un drastico taglio, 101 mila di posti di lavoro persi. E indovinate un po’? 99 mila erano donne. E durante i primi tre mesi del 2021, nonostante i continui tagli delle unità lavorative per entrambi i sessi, le più penalizzate sono state donne di età compresa fra i 25 ed i 34 anni. Ma non solo, perché il 70% delle lavoratrici femminili dichiara di aver riscontrato una netta incongruenza fra il trattamento riservato fra loro ed i colleghi maschi.
Perché gli uomini maltrattano le donne?
La domanda delle domande. Ha provato a rispondere uno dei soci fondatori del Centro Ascolto Uomini Maltrattanti, Giacomo Grifoni, affermando che il punto di partenza di tali atteggiamenti violenti è la svalutazione della donna, ritenendola inferiore. E da qui inizia la violenza psicologica, andando poi a sfociare in episodi sempre peggiori e in scenari catastrofici. E perché l’uomo svaluta una donna? Se dovessimo aprire il vaso di Pandora, dovremmo psicoanalizzare il soggetto maschile e capire se lui stesso è stato una vittima o ha subito un’educazione oppressiva dalla madre e l’insicurezza, inadeguatezza e frustrazione si riversano poi sulla compagna, generando odio e violenza (non sono giustificazioni o accuse ma pensieri leciti. Ndr).
Ma, ancor più preoccupante è il non riconoscimento della violenza da parte di chi la perpetra. L’ignoranza è il peggiore dei mali e mai è così vero, specialmente quando si parla di violenza di genere.
La Rete Antiviolenza del Comune di Milano e Gilead Sciences Italia hanno avviato un’indagine con “Astra Ricerche” dove l’idea secondo la quale l’abuso fisico verso una donna è meno grave se causato dai suoi atteggiamenti e abiti succinti, appartiene al 30% degli uomini, ma anche al 20% delle donne. Inoltre, 1 italiano su 3 pensa che obbligare la propria partner ad un rapporto sessuale anche se non ne ha voglia, non si può considerare violenza.
Per par conditio va detto che non solo solo gli uomini ad essere violenti; anche le donne possono diventare carnefici e maltrattare coniuge e figli. Ma in netta inferiorità: dai dati del Telefono Rosa Piemonte il sesso di chi maltratta è per il 97,64% maschio e solo il 2,36% è femmina (su un campione di 813 autori di maltrattamenti).
Nuova Riforma del processo civile: la Legge 206/2021
Anche se 2 cittadini italiani su 3 non hanno fiducia nel sistema giudiziario nazionale (dati Eurispes), è l’unico sistema per poter risolvere definitivamente gli attriti di varia natura. In questo caso, riguardante la violenza di genere, sappiamo che solo 1 donna su 10 arriva in tribunale contro il suo aggressore e questo è dovuto anche al largo e saldo pregiudizio nonché giudizio del fatto stesso, ma anche alle donne che dichiarano il falso, distruggendo la credibilità di chi davvero ha sofferto.
Il 26 novembre 2021 è stata approvata la Legge n. 206, la quale dovrebbe entrare in vigore nel giro di un paio d’anni e tra i vari punti in materia familiare e minori, comprende importanti novità per le donne: verranno introdotte disposizioni di diritto civile appositamente a tutela delle donne vittime di violenza.
Vittime e carnefici, uno sguardo “all’altra faccia della luna”
Il focus sulle donne vittime di violenze è necessario, fondamentale. Ma lo è altrettanto puntare i riflettori anche sui maltrattanti, coloro che infliggono dolore, troppo spesso lasciati nell’ombra. E lo fa anche la sopracitata Convenzione di Istanbul, invitando i singoli Stati a creare dei percorsi mirati per gli autori delle violenze, a educarli alla non violenza, non solo verso le donne ma anche in tutti i rapporti interpersonali.
Riguardo alle modalità, nel nostro codice penale art. 165, in materia di trattamento degli autori di reati di violenza domestica e di genere, si evince che la sospensione condizionale della pena (ovvero non andare in carcere) partecipando a “specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero dei soggetti condannati” è possibile solo per chi non ha ricevuto una condanna non superiore ai 2 anni per i seguenti motivi: reati sessuali, atti persecutori o lesioni aggravate, maltrattamenti e tentato omicidio.
Telefono Rosa in Piemonte e in Italia, i contatti
L’Associazione volontariato Telefono Rosa Piemonte è uno dei centri antiviolenza e di orientamento per i diritti delle donne. È attivo h24 e, nel 2021, il centro ha accolto ben 744 le donne, ricevuto 5.017 i contatti on line e via social. I servizi di aiuto e supporto offerto partono dall’accoglienza telefonica e colloqui personali, fino all’accompagnamento alle case rifugio dedicate, anche per i figli coinvolti. In 10 anni hanno assistito 7.529 donne vittime di maltrattamenti.
L’Associazione Volontarie del Telefono Rosa di Torino si trova in via Assietta 13/a – 10128. Per contattarle telefonicamente: 011.530666/011.5628314, mentre per scrivere una mail: [email protected]. Per qualsiasi ulteriore informazione potete consultare il loro sito internet www.telefonorosatorino.it.
In Europa esiste l’associazione Women Against Violence Europe (WAVE), con oltre 5000 centri antiviolenza per donne, in 46 paesi europei.
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Federica Felice
Formata come Interior&Garden Designer, ho frequentato un corso di giornalismo che mi ha permesso di prestare servizi come copywriter e ghostwriter. Sono curiosa di natura e, tra i diversi interessi, ho la passione per la fotografia e i libri/film gialli.
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