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L’Italia è un Paese di single, superano le coppie con figli

Da Federica Felice

Luglio 25, 2022

L’Italia è un Paese di single, superano le coppie con figli

Proprio così. Se prima si diceva che l’Italia è un “Paese di (e per) vecchi”, oggi possiamo affermare che è un “Paese di single”. Lo affermano i dati Istat 2021, il cui rapporto espone un 33,2% di single, contro il 31,2% di famiglie (coppie con figli).

Dove si fanno più figli in Italia? Ad ogni regione i suoi dati

Certo è che tutta la Penisola non ha le stesse proporzioni in fatto di figli e matrimoni. Il Sud è la parte italica più riproduttiva e dunque dove le coppie con figli superano i single. Difatti, qui, gli scapoli sono un 30% rispetto alle coppie con prole che arrivano ad un 36%.

Al contrario, la parte italiana meno prolifica si estende sia al nord-ovest che al centro, entrambe con percentuali soli – coppia, rispettivamente ad un 36% ed un 28%.

Chi rimane stabile, equo e proporzionato è invece il nord – est; qui i singoli e le coppie con figli stanno ad un 30% ciascuno.

Questo cambiamento significativo è iniziato già nel 2000, dove single e coppie (20% e 40% circa) hanno raggiunto entrambe circa il 30%.

Ma non finisce qui, perché la denatalità porta a conseguenze, anche gravi. Infatti, sempre l’Istat, comunica che se questo trend di singletudine si protrarrà ancora nel tempo, si arriverà al 2045 dove le coppie senza figli avranno superato di gran lunga quelle con figli. E questo può significare una cosa sola, la possibilità della scomparsa del popolo italico. Effettivamente, se gli italiani smettono di fare figli, e i pochi che fanno se ne vanno dal Paese una volta cresciuti, la popolazione italiana è destinata a ridursi sempre di più.

Ma perché non si fanno più figli?

Tra le prime cause della rinuncia di avere una discendenza c’è sicuramente il fattore economico dato che, oggigiorno, fare un bebè è molto costoso. È praticamente un mutuo. E la fase delicata che stiamo vivendo, dove l’unica certezza è la precarietà, non invoglia certo a caricarsi di una responsabilità così ‘grossa’ e costosa.

Parallelamente, contiamo anche le numerose persone impossibilitate nel procreare, per genetica, malattie, stress, eccetera. Ma, una macro fattore di questa inversione di tendenza tradizionale è proprio il cambiamento ideologico e culturale di questa società e del mondo che ci circonda.

A livello culturale è cambiato tutto. Le nuove generazioni si sono ribellate ad avere il posto fisso e a mettere su famiglia da giovani. Oggi, ci si gode la vita e poi si vedrà. Complice di questo cambiamento è anche il periodo di pandemia, il quale ha completamente ribaltato le priorità ed il modo di vedere la vita. Ma non solo, perché a braccetto è la visione del mondo che ci circonda: malattie, cataclismi, crisi ambientali e sociali, guerre. In quest’ottica, perché mettere al mondo una vita?

Infine, le persone vogliono vivere liberamente la propria esperienza esistenziale. Rimandano la maturità in tarda età. Non vogliono responsabilità, ma fare i forever young. Ma c’è anche chi, consciamente e saggiamente, decide di non fare un figlio solo per il proprio ego o per tenere unita la coppia. Un figlio è sacrificio, amore, dedizione e rinunce. Tante rinunce. Ci si deve dedicare interamente ed educarlo. Perciò, forse, non è un male se si fanno meno figli.

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Federica Felice

Formata come Interior&Garden Designer, ho frequentato un corso di giornalismo che mi ha permesso di prestare servizi come copywriter e ghostwriter. Sono curiosa di natura e, tra i diversi interessi, ho la passione per la fotografia e i libri/film gialli.

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