La storia del Carnevale di Ivrea: perché si tirano le arance? Le origini della battaglia
Da Gianluca Rini
Marzo 04, 2025

Ogni anno, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, le strade di Ivrea diventano uno scenario spettacolare dove folklore, leggende e spirito di comunità si mescolano per dare vita a un evento senza paragoni. Questa città piemontese accoglie un Carnevale storico che richiama visitatori da ogni parte d’Italia, attratti da un mix di emozioni, storia e colori.
L’iniziativa più significativa è la celebre Battaglia delle Arance, in programma quest’anno domenica 2, lunedì 3 e martedì 4 marzo. Chiunque si rechi in questa località durante quei giorni avrà la sensazione di entrare in un rito collettivo che affonda le radici in racconti antichi e nel ricordo di una ribellione leggendaria.
Origini e suggestioni leggendarie
La tradizione nasce da un racconto popolare legato a una ragazza coraggiosa, la Mugnaia, considerata simbolo di libertà per aver spezzato il potere oppressivo di un tiranno medievale. Secondo la narrazione, lei stessa si sarebbe opposta alle imposizioni ingiuste, scatenando una sommossa che vide gli abitanti della città uniti contro il regime locale.
Anche se non esistono documenti certi sulla vicenda, questa figura femminile rappresenta la personificazione dell’indipendenza conquistata attraverso un atto di ribellione. Nel corso del Carnevale, la Mugnaia viene celebrata come eroina che ha dato origine a uno spirito indomabile, rievocato ogni anno nelle strade di Ivrea.
Il centro della festa: la Battaglia delle Arance
Nelle piazze principali, la Battaglia delle Arance offre un momento di grande coinvolgimento per i partecipanti. Gli aranceri a piedi impersonano gli insorti di un tempo, pronti a scagliare i frutti contro coloro che viaggiano su possenti Carri da Getto, equipaggiati con caschi e protezioni per ricordare gli armigeri.
Circa quattro milioni di agrumi non destinati al consumo alimentare vengono utilizzati in questa sfida all’ultimo lancio: provengono da aziende situate in Calabria e Sicilia che partecipano a un’iniziativa solidale del circuito di Libera. Ogni piazza diventa una sorta di campo aperto, dove si intreccia un confronto simbolico tra chi cerca di difendersi sui carri e chi combatte a terra. Alla conclusione dei tre giorni, si celebra idealmente la vittoria del popolo, commemorando un passato di fierezza.
Dettagli pratici e consigli utili
Durante i cinque giorni di festeggiamenti, Ivrea si trasforma in un susseguirsi di eventi, sfilate e momenti folkloristici che mantengono viva l’atmosfera storica. Il percorso della battaglia si snoda attraverso varie piazze.
Gli organizzatori stimano che i partecipanti possano arrivare a lanciare centinaia di arance ognuno. Nonostante le dimensioni dell’evento, tutto è pensato per prevenire sprechi alimentari, perché vengono usati soltanto agrumi non commestibili. Un passaggio in città, in quei giorni, permette di vivere un’esperienza che unisce tradizione, ricordi storici e il piacere di un’antica celebrazione condivisa da generazioni.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.