Era agosto, nel Monferrato nacque Don Bosco…
Da Redazione TorinoFree.it
Agosto 10, 2018
Il 14 agosto 1815, in una casa nella frazione dei Becchi, vicino ad Alessandria, nacque San Giovanni Bosco, il santo che, nella Torino del secondo Ottocento, fu sempre attivo nell’aiutare i ragazzi poveri e in difficoltà, fondando i Salesiani, una delle congregazioni religiose più note al mondo.
Per ricordarlo raccontiamo la storia delle passeggiate autunnali, uno dei momenti più affascinanti, ma poco noto, della lunga vita del santo piemontese.
Fu dal 1861 che Don Bosco ebbe la felice intuizione, nel mese di ottobre, di portare i suoi ragazzi per alcuni giorni in giro per il Piemonte, spesso in direzione dei colli monferrini casalesi, dove era nato e aveva vissuto la sua giovinezza.
Tra i paesi del Monferrato, sui crinali delle colline e nel verde intenso delle vigne, i ragazzi di Don Bosco videro per anni paesi come Alfiano, Crea, Casale, Mirabello, Vignale, Lu, San Salvatore, Montemagno, Grana, Calliano, che ancora oggi ricordano quelle gite con targhe commemorative e i racconti locali sul passaggio del Santo e la generosa ospitalità offerta ai suoi ragazzi.
In quelle gite Don Bosco scoprì personaggi che avrebbero fatto la storia dei Salesiani, come Luigi Lasagna, che fu il secondo vescovo salesiano, e Maria Mazzarello, la ragazza di Mornese che fu la prima superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Ma il suo successo più grande fu Filippo Rinaldi, nato a Lu Monferrato, in provincia di Alessandria, il 28 maggio 1856, che quando vide il santo per la prima volta era solo un bambino di cinque anni, ma quell’incontro gli rimase impresso per sempre.
A dieci anni il padre iscrisse Filippo al collegio di Mirabello, che il ragazzo però lasciò pochi mesi dopo.
Don Bosco gli scrisse, sperando di convincerlo a tornare, ma Filippo si mostrò irremovibile, anche quando il santo si recò personalmente a Lu per persuaderlo e solo dopo anni, convinto da sua madre, il ragazzo decise di tornare a studiare per diventare salesiano, nella casa per le vocazioni adulte a Sampierdarena.
Nel 1880, presente lo stesso don Bosco, Filippo emise i voti perpetui e nel dicembre 1882 divenne sacerdote, per poi essere nominato direttore a Mathi, un collegio per vocazioni adulte che in seguito venne trasferito a Torino.
Dopo la morte di Don Bosco, nel 1889 Don Michele Rua, primo successore di Don Bosco, nominò don Rinaldi direttore a Sarrià, nei pressi di Barcellona in Spagna e in tre anni, con la preghiera, la mansuetudine e una presenza sempre attiva tra i giovani e nella comunità salesiana, il giovane prete diede una svolta fondamentale alla storia salesiana spagnola, fino al punto di diventare il Prefetto generale della Congregazione salesiana.
Alla morte di Don Rua, nel 1910 don Rinaldi fu rieletto Prefetto e Vicario di Don Albera, che era il nuovo Rettor Maggiore e nel 1922 venne eletto come terzo successore di Don Bosco.
Sempre attivo, don Rinaldi ebbe una grande attenzione per le giovani operaie di Torino, oltre ad essere la guida e sostegno delle Figlie di Maria Ausiliatrice, istituì le Federazioni mondiali degli ex-allievi ed ex-allieve e fondò il gruppo delle Volontarie di don Bosco, oltre a fondare istituti missionari, riviste e associazioni, tanto che in quegli anni partirono dall’Italia milleottocento missionari salesiani.
Il 5 dicembre 1931 a Torino don Rinaldi, intento a leggere la vita di Don Rua, mori in silenzio, com’era vissuto.
Fu dichiarato Venerabile il 3 gennaio 1987 e Giovanni Paolo II lo beatificò il 29 aprile 1990, mentre la sua tomba si trova nella cripta della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino.
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