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Choco Story, il Museo del Cioccolato e del Gianduja a Torino: cosa vedere, orari e prezzi dei biglietti

Da Gianluca Rini

Ottobre 12, 2024

Choco Story, il Museo del Cioccolato e del Gianduja a Torino: cosa vedere, orari e prezzi dei biglietti

Da poco tempo si è aggiunto un capitolo speciale alla storica passione di Torino per il cioccolato con l’apertura del Museo del Cioccolato e del Gianduja. Francesco Ciocatto, proprietario della Pasticceria Pfatisch, ed Eddy Van Belle, imprenditore belga appassionato di cioccolato, hanno collaborato per dare vita a Choco Story Torino.

Si tratta di uno spazio interattivo che celebra il “cibo degli dei”. Van Belle, esperto di musei sul cioccolato, ha già realizzato simili progetti in altri Paesi. L’iniziativa mira a unire la tradizione artigianale piemontese con l’esperienza internazionale di Van Belle, creando un luogo unico e affascinante che permetta di scoprire la storia e i segreti del cioccolato.

Choco Story Torino è un museo, ma anche un punto di incontro per gli amanti del cioccolato, un luogo dove apprendere, divertirsi e lasciarsi ispirare. L’idea alla base di questo progetto è di coinvolgere attivamente i visitatori, rendendoli partecipi di un’esperienza unica, attraverso percorsi interattivi e attività che stimolano tutti i sensi. Torino, città con una lunga tradizione nel mondo del cioccolato, trova in questo museo un nuovo simbolo della sua passione per questo straordinario alimento.

Torino, Città del Cioccolato

Torino è considerata la patria del cioccolato grazie a una tradizione che ha radici profonde. Nel 1678, Madama Reale Giovanna Battista di Savoia Nemours concesse la prima licenza per la vendita della bevanda al cioccolato.

Da allora, il legame della città con questo delizioso prodotto si è rafforzato: Paul Caffarel ha creato qui il primo impasto solido di cioccolato, mentre Michele Prochet ha contribuito all’invenzione del celebre Gianduiotto, unendo cacao e nocciole delle Langhe. Torino è anche la casa degli iconici caffè storici, dove si può assaporare il famoso Bicerìn, una bevanda a base di caffè, cioccolato e crema di latte, molto amata da Cavour.

Il Museo del Cioccolato di Torino sorge accanto alla storica pasticceria di via Sacchi, negli antichi laboratori sotterranei di Pfatisch. Qui, il visitatore è invitato a intraprendere un viaggio affascinante, che va dalla coltivazione del cacao fino alla tradizione piemontese.

Tra i 700 oggetti esposti ci sono strumenti come molinillos e metate, utilizzati per lavorare il cacao, oltre a tazze, confezioni storiche e attrezzi legati al mondo del cioccolato. Ogni oggetto racconta una storia diversa, un pezzo di un passato che ha contribuito a rendere il cioccolato l’icona che è oggi.

Il museo non si limita a raccontare la storia del cioccolato, ma cerca di far vivere ai visitatori un’esperienza multisensoriale. Ogni sala è stata progettata per evocare un’epoca e un luogo diverso, portando i visitatori a scoprire la storia, ma anche i profumi, i sapori e le sensazioni legate al mondo del cioccolato.

Dai primi esperimenti di lavorazione del cacao fino alle più moderne tecniche di produzione, il percorso museale è un vero e proprio viaggio nel tempo, che permette di capire come il cioccolato sia diventato uno dei cibi più amati al mondo.

Un’esperienza immersiva nel mondo del cacao

Il percorso del museo comincia in una sala che riproduce un antico tempio Maya, per esplorare le prime coltivazioni del cacao. Si passa poi a un galeone spagnolo, dove si scopre come Hernán Cortés portò il cacao in Europa. Una sezione interattiva mostra come avviene la coltivazione del cacao e come si effettua il processo che lo trasforma nel cioccolato fondente, mentre un grande globo racconta l’evoluzione del mercato mondiale e i diversi tipi di cacao con i loro luoghi d’origine.

Nel museo non manca il riferimento alla tradizione sabauda, con una sala che evoca le corti reali dove i Savoia furono tra i primi a gustare questo alimento esotico. Una sezione mostra tutto sul Gianduiotto, riconosciuto come prodotto IGP.

Il percorso prosegue con le macchine storiche utilizzate dal 1921, ancora funzionanti, all’interno della pasticceria Pfatisch, dove si possono osservare i maestri cioccolatieri all’opera. Questi macchinari sono testimonianze di un’epoca in cui la lavorazione del cioccolato era già un’arte che richiedeva grande abilità e precisione.

Il museo offre anche numerose attività interattive, installazioni multimediali e giochi educativi per un’esperienza che coinvolge tutte le età. Il percorso è arricchito da quattro video storici che raccontano il periodo dal XVII secolo fino alla nascita della pasticceria Pfatisch, nel 1915. Completa l’offerta un’audioguida disponibile in cinque lingue. Oltre a queste esperienze, il museo organizza periodicamente eventi e laboratori per bambini e adulti, in cui è possibile imparare a lavorare il cioccolato e scoprire i segreti dei maestri cioccolatieri.

Una delle caratteristiche più apprezzate del museo è la possibilità di vedere da vicino il lavoro dei maestri cioccolatieri. Durante il percorso, i visitatori possono assistere a dimostrazioni di lavorazione del cioccolato, dalle tecniche più antiche a quelle più innovative.

Questo rende l’esperienza ancora più coinvolgente, permettendo di capire quanto amore e dedizione siano necessari per creare un prodotto di alta qualità. Inoltre, il museo offre una sezione dedicata alla sostenibilità, dove si affrontano temi importanti come la coltivazione etica del cacao e l’impatto ambientale della produzione di cioccolato.

Informazioni utili per la visita

Indirizzo: Via Paolo Sacchi, 38 – 10128 Torino

Orario: Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso alle 16:00)

Prezzi dei biglietti: Adulti: 12 euro, Studenti e Over 65: 10 euro, Bambini (3-11 anni): 7 euro, Gratuito per bambini sotto i 3 anni.

Ricordate che orari e tariffe potrebbero variare. Per maggiori dettagli e per l’acquisto dei biglietti, è possibile visitare il sito ufficiale del museo.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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