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Giovani cervi e caprioli svezzati dai sanitari del CANC

Da Andrea Larghi

Dicembre 03, 2021

Giovani cervi e caprioli svezzati dai sanitari del CANC

Secondo una ricerca condotta da Parchionline attualmente la consistenza della specie sull’intero territorio italiano è stimabile in circa 44.000 capi così ripartiti: Alpi centro-occidentali 11.600, Alpi centro-orientali 22.400, Appennino settentrionale 5.400, Appennino centrale 1.500, Sardegna 2.700.

E alcune regioni come il Piemonte stanno prendendo provvedimenti per salvare gli animali in difficoltà soprattuto nel periodo di rigidità invernale.

I sanitari del CANC insieme al Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, hanno svezzato tre giovani cervi e quattro caprioli. Dopo averli salvati e allevati nel centro specializzato di Grugliasco bisogna farli tornare al loro stato di libertà naturale.

Come avviene il processo di liberazione

Gli animali svezzati devono essere trasportati in un luogo perlomeno lontano dai centri abitati e zone di coltivazione agricola, dove possano sentirsi liberi senza essere spaventati. Una volta fatti tornare selvatici possono essere riammessi nell’ambiente più consono a loro. Grazie alle cure che i veterinari del CANC hanno saputo dare, gli animali salvati tra cui caprioli in seguito devono essere svezzati con latte di capra, che è quello più simile al materno. Acquisire un contatto troppo diretto con le persone è dannoso per i cervi e i caprioli perché li espone troppo al pericolo di essere catturati.

Esistono casi simili a questo?

Sono diversi e molto frequenti i casi di i cittadini che si rivolgono alla Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora. Nella maggior parte dei casi non si tratta di animali abbandonati dai genitori, ma di cacciatori che li feriscono. Infatti solo in questi casi quando sono in difficolta o quando sono feriti bisogna intervenire ad aiutarli. Non bisogna prelevarli quando non sono in difficolta perché se no si innesta il fenomeno dell’imprinting.

La città di Torino come interviene

La citta di Torino, grazie al progetto “Salviamoli Insieme” garantisce un presidio sulla tutela della fauna selvatica presente nel territorio. Questo servizio dev’essere allertato solo in caso di estrema necessità. Se gli animali risultano feriti subito dopo vengono ricoverati nei centri di riabilitazione e riambientamento convenzionati nella città. Appena opportuno e riassestati gli animali vanno riportati nei luoghi opportuni. La sede del CANC si trova in largo Braccini 2 a Grugliasco e cura il servizio per conto della città di Torino. Inolte il servizio è attivo 24 ore al giorno sulla linea telefonica a cui rispondono i tecnici faunistici che effettuano i recuperi. Per il servizio veterinario bisogna chiamare un altro numero.

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Andrea Larghi

Tutto è nato per la passione per l'enogastronomia. Dopo gli studi presso la scuola alberghiera mi avvicino al mondo della scrittura, grazie a un corso di giornalismo, presso L'Accademia Telematica Europea. Tra gli interessi anche lo sport, in particolare il calcio e il mondo della birra.

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