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Da Timbuctù all’Arte Contemporanea

Da Redazione TorinoFree.it

Giugno 04, 2013

Da Timbuctù all’Arte Contemporanea

FONDAZIONE 107La Fondazione 107, dopo un ciclo di mostre su protagonisti dell’arte contemporanea italiana, quali Astore, Grassino e Pusole e su temi che sono al centro del dibattito sulla contemporaneità artistica come la “vulnerabilità” o la “bellezza”, affronta nuovamente, dopo la mostra d’esordio “A est di niente”, la centralità visuale dell’Asia. E questa volta, dall’Asia, la mostra si dirama nel mondo, attraverso il suo tema: il Tappeto, soggetto al centro delle ricerche di vari artisti contemporanei.

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Informazioni utili

La Fondazione 107 si trova a Torino in via Sansovino, 234.
Per prenotare la visita o avere ulteriori informazioni è possibile contattare il numero 011 4544474.
La mostra sarà visitabile dal
07/06/2013 al 10/11/2013.

Gli orari

Dal giovedì alla domenica 14:00-19:00
Bisogna tenere presente che
la Fondazione 107 resterà chiusa dal 29/07/2013 al 04/09/2013.

Le tariffe

Intero: € 8,00
Ridotto: € 4,00 (dai 13 ai 18 e over 65)
Gratuito: fino ai 12 anni

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La prima sezione della mostra evidenzia che il tappeto non è rimasto, affatto, immobilizzato alle glorie di un tempo. In particolare, negli ultimi decenni sono avvenute delle novità sconvolgenti, che la rassegna indaga presentando i manufatti più rappresentativi, e spesso inediti in occidente, delle seguenti tipologie: i tappeti di guerra afghani, in cui kalashnikov e missili hanno sostituito i motivi tradizionali; i tappeti modernisti cinesi, destinati alla clientela metropolitana di città costiere come la Shangai degli anni ’20 e ’30, ma realizzati nelle immense aree tribali della Cina; i grandi feltri realizzati in Asia Centrale, in particolare nella sua parte già sovietica come in Uzbekistan, Turkmenistan e Kirgizistan; una serie di superbe “Nattes Mauritaniennes”, enormi “stuoie” non soltanto realizzate dai Mauri ma anche e forse soprattutto dai Tuaregh, in un’area immensa che spazia dalla costa atlantica della Mauritania sino al Mali e al Niger.

La seconda sezione della mostra, dedicata all’arte contemporanea che si è cimentata con l’idea o con l’oggettualità del tappeto, sottolinea che il tappeto, prima di essere un tessuto, è un oggetto. E in quanto “oggetto”, con una continuità temporale e con una distribuzione spaziale quasi senza eguali, il tappeto possiede una potenza iconica straordinaria.

OPERA DI GILBERTO ZORIOGli artisti contemporanei che vi si sono cimentati, almeno i più interessanti, ne hanno evidenziato il carattere di oggetto immensamente manipolabile attraverso i più svariati linguaggi o persino smaterializzato e riproposto come idea (dal video, al trompe l’oeil, all’object trouvée o quant’altro). In questa mostra il tappeto è prima di tutto e semplicemente un tappeto, pur quando ne viene evocata l’idea e non rappresentata la forma.

La mostra presenta opere realizzate dagli anni ’70 a oggi dei seguenti artisti: Said Atabekov (Kazakstan), Julien Blaine (Francia), Andrea De Carvalho (Brasile), Wim Delvoye (Belgio), Shailoo Dzheksembaev (Kirgizstan), Piero Gilardi (italia), Patrizia Guerresi (Italia), Aldo Mondino (Italia), Ekaterina Nikonorova (Kazakstan), Federico Piccari (Italia), Sarenco (Italia), Gilberto Zorio (Italia).

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