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Bilance certificate, ecco cosa succede con l’ultimo cambio di normativa

Da Redazione TorinoFree.it

Ottobre 21, 2021

Bilance certificate, ecco cosa succede con l’ultimo cambio di normativa

Quattro anni fa, nel 2017, è entrato in vigore un nuovo provvedimento particolarmente importante nel campo delle bilance omologate, dal momento che ha introdotto una serie di novità davvero molto interessanti. Proviamo a capire insieme di cosa si tratta e cosa serve fare e verificare nel momento in cui si ha intenzione di provvedere all’acquisto di una bilancia omologata. Il primo passo è sempre e inevitabilmente quello di rivolgersi a degli enti abilitati: ad esempio, si può fare riferimento ai certificati Accredia di Biltek.

Uso di bilance omologate: quando bisogna rispettare l’obbligo

Ci sono delle situazioni in cui non si può non utilizzare delle bilance omologate. Il riferimento è nei confronti di tutti quegli esercizi commerciali, che possono essere sia fissi che ambulanti, in cui il peso va a condizionare in modo evidente il prezzo del prodotto finale che viene venduto alla clientela.

Da notare come tale obbligo sia vigente anche nel caso in cui la misurazione del peso massa si debba considerare un fattore fondamentale per poter portare a termine in maniera corretta il calcolo relativo al prezzo piuttosto che alla tariffa di vendita di un prodotto determinato.

Le bilance certificate devono essere usate obbligatoriamente anche nei vari laboratori in cui si creano dei medicinali o altri prodotti che poi sono oggetto di un processo di confezionamento. Le bilance omologate servono obbligatoriamente anche quando la determinazione del peso riveste un ruolo prioritario per poter applicare una serie di regole imposte da particolari discipline o regolamenti a livello normativo. Basti pensare al caso della pesa pubblica oppure delle bilance pesa assi, che viene utilizzato spesso e volentieri da parte di forze dell’ordine, ma anche da parte di specifici enti pubblici.

Le novità introdotte a livello normativo

In poche parole, i principali cambiamenti che hanno avuto ad oggetto questo settore riguardano la rimozione dell’obbligo di provvedere all’apposizione del contrassegno, meglio conosciuto come bollo di prima verifica, in cui dovevano essere inseriti i dati relativi alla scadenza, ovvero il mese e l’anno.

In ogni caso, resta in vigore l’obbligo di provvedere all’apposizione di un bollino in cui sia riportata una “M” nera su uno sfondo di colore grigio e una serie di dati aggiuntivi, oltre che varie informazioni che ricordano di verificarlo una volta ricevuta la merce. L’obbligo che è legato all’esposizione del contrassegno verde si verifica solo ed esclusivamente nel controllo successivo, una volta che è trascorso il primo triennio.

Non dobbiamo dimenticare, inoltre, come l’utente otterrà il certificato di omologazione, in compagnia della bilancia. Insieme al bollo primo applicato al dispositivo in questione e al libretto metrologico, ecco che si ha a disposizione una documentazione completa e che si deve conservare per rispettare le previsioni di legge legate all’omologazione metrica.

Entro un mese rispetto alla data in cui è stato ricevuto il certificato, ecco che sulle spalle dell’azienda ricade l’obbligo di provvedere a inviare un’apposita comunicazione alla Camera del Commercio, rivolgendosi all’ufficio metrico. Cosa si deve comunicare? Semplicemente che è stata messa in servizio una nuova bilancia, inserendo tra i dati da riportare la data sull’apposito libretto metrologico.

Una volta terminata i tre anni che sono previsti da parte della normativa, che rappresenta molto semplicemente il periodo di omologazione per una bilancia non automatica, sarà compito del titolo provvedere con un rinnovo di tale certificazione. In che modo? Si può affidare tale pratica al proprio ufficio metrico oppure a un altro ente che opera sul mercato con apposita abilitazione. La decorrenza dei tre anni di cui si parla sopra parte dalla data di messa in servizio che è stata riportata sul libretto metrologico.

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