UniTo: pubblicato sull’Astrophysical Journal il lavoro di Valentina Missaglia sulle radio sorgenti
Da Bruno Santini
Settembre 07, 2021
Un grandissimo pregio per la città di Torino e, soprattutto, per l’Università della città piemontese. La dottoranda Valentina Missaglia ha avuto modo di pubblicare, sulla rivista internazionale Astrophysical Journal, il primo di numerosi lavori che riguarderanno un progetto più ampio di identificazione delle radio sorgenti non ancora classificate e appartenenti al Terzo catalogo di Cambridge. Attraverso un’intervista realizzata da parte del celebre giornale di astrofisica e disponibile anche su YouTube, la studentessa e dottoranda dell’università di Torino ha avuto modo di spiegare la sua prospettiva e, soprattutto, di inaugurare il suo progetto migliore dei modi, attraverso un certo tipo di ambizione che risulta essere degno di attenzione e sottolineatura.
Che cos’è il Terzo catalogo di Cambridge
Il Terzo catalogo di Cambridge e rappresenta, per tutti gli astronomi, un vero e proprio baluardo per gli studi sulle sorgenti extragalattiche, tra le quali spiccano sicuramente le radio galassie e i quasar, contenenti entrambi un buco nero di massa pari a centinaia di milioni di volte quella del Sole come motore centrale; per questo motivo, gli studi sulle radio sorgenti del terzo catalogo di Cambridge non sono certamente semplici, ma vanno realizzati attraverso un certo canone di progettualità che permetta di studiare le regioni della galassia in grado di giungere, a milioni di anni luce di distanza, verso la Terra. Insomma,
In altre parole, si tratta di un progetto certamente ambizioso e che si serve delle migliori menti che si possono identificare all’interno del panorama dell’astrofisica internazionale, tra cui spicca sicuramente quella della dottoranda dell’Università di Torino Valentina Missaglia.
Il progetto di Valentina Missaglia pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal
Il progetto di Valentina Missaglia, presentato sulla rivista internazionale Astrophysical Journal, si basa su una serie di immagini radio delle osservazioni disponibili per una sotto campione di 7 sorgenti, poi confrontate con altre osservazioni ottenute da frequenze infrarosse e dati nella banda dei raggi X. Il lavoro della dottoranda Missaglia si è basato su una serie di osservazioni in banda visibile che permettono di determinare la distanza delle sorgenti che, nella maggior parte dei casi, sembrano essere quasar. Sulla base del lavoro del satellite Chandra, sarà possibile scoprire di più su altre 9 sorgenti non identificate e presenti all’interno del catalogo 3C. I primi risultati potrebbero essere offerti già in occasione dei primi giorni di ottobre del 2021
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Bruno Santini
Bruno Santini, 21 anni di Aversa (CE). Studente di marketing e scienze della comunicazione presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già copywriter e articolista presso Wolf Agency di Moncalieri (TO) . Amante di attualità, cinema e musica, oltre che di ogni componente culturale insita in ogni paese.
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