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Il vaccino Astrazeneca può provocare trombosi?

Da Redazione TorinoFree.it

Maggio 10, 2021

Il vaccino Astrazeneca può provocare trombosi?

Il rischio trombosi è molto più alto per chi si ammala di COVID

L’EMA ha comunicato che non ci sono dati significativi sul nesso di causa-effetto tra la vaccinazione ed eventi trombotici. Se dovessero emergere dati scientificamente certi per rischio di patologie correlate, si faranno rivalutazioni su come somministrarlo, con quali modalità e con quali precauzioni.

Il vaccino Astrazeneca può provocare trombosi come la piccola anticoncezionale?  

La risposta breve è no. Il vaccino AstraZeneca non ha mostrato alcuna evidenza di un aumento del rischio di embolia polmonare, trombosi venosa profonda (TVP) o trombocitopenia, in qualsiasi gruppo di età, sesso.
In sintesi: il rischio dato dalla vaccinazione è al momento valutato in 0,00003%. Al contrario il rischio tromboembolico per chi assume anticoncezionali può arrivare in qualche caso al 6-10%.  

A tutt’oggi sono stati vaccinati con AstraZeneca circa 17 milioni di persone senza rilevanti effetti collaterali.  

Chi si ammala di COVID ha 100 volte più probabilità di rischio trombosi. Lo dice uno studio

I risultati di una ricerca, pubblicati dal British Medical Journal, condotta su 280mila adulti danesi e norvegesi vaccinati (con la prima dose AstraZeneca) tra febbraio e marzo scorsi, conferma la possibilità, bassa, per lo sviluppo di TROMBOSI a coloro che hanno contratto il coronavirus in forma moderata o severa. Bassissimi, o quasi nulli invece, i pericoli che si corrono con l’inoculazione del vaccino per chi non ha contratto il COVID-19.

Come si legge dalla ricerca, il rischio di rare coagulazioni del sangue a seguito di infezioni da Coronavirus è 100 volte maggiore del normale, e di molto superiore ai rischi post-vaccino. Lo studio suggerirebbe quindi che i vaccini, proteggendo dall’infezione, offrano anche una protezione verso le possibili trombosi che possono scaturirne. I ricercatori hanno contato il numero di casi di trombosi diagnosticati entro due settimane dall’infezione da Covid-19 e, parallelamente, dopo la prima dose del vaccino.

Oggi l’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19

I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 aprile 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso. Nel periodo considerato sono pervenute 56.110 segnalazioni su un totale di 18.148.394 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 309 ogni 100.000 dosi), di cui il 91% sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.

Come riportato nei precedenti Rapporti, gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi). Le segnalazioni gravi corrispondono all’8,6% del totale, con un tasso 27 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione. La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty (75%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (70,9% delle dosi somministrate), e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria (22%) e al vaccino Moderna (3%), mentre non sono presenti, nel periodo considerato, segnalazioni relative a COVID-19 Vaccino Janssen (0,1% delle dosi somministrate). La valutazione dei casi italiani di trombosi venosa intracranica e atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria è in linea con le conclusioni della procedura dell’Agenzia Europa dei Medicinali.

In Italia, fino al 26 aprile 2021, sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza 29 segnalazioni di trombosi venose intracraniche e 5 casi di trombosi venose in sede atipica. La maggior parte di questi eventi (22 casi, 65%) hanno interessato le donne con un’età media di circa 48 anni e solo in 1/3 dei casi circa gli uomini (12 casi, 35%) con un’età media di circa 52 anni. Il tempo medio di insorgenza è stato di circa 8 giorni dopo la somministrazione della 1a dose del vaccino Vaxzevria. L’approfondimento a livello nazionale di queste segnalazioni è condotto con il supporto di un “Gruppo di Lavoro per la valutazione dei rischi trombotici da vaccini anti-COVID-19”, costituito da alcuni dei massimi esperti nazionali di trombosi ed emostasi.

Il Rapporto è consultabile sul sito dell’AIFA alla pagina: https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanza-vaccini-covid-19

Dati in tempo reale su https://lab24.ilsole24ore.com/numeri-vaccini-italia-mondo/

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