Loading...

Torino Free Logo Torino Free
sei qui: Home » Palazzo Madama

Palazzo Madama

Da Redazione TorinoFree.it

Marzo 02, 2013

Palazzo Madama

Piazza Castello non è solo il centro geografico della città, ma ne è anche il cuore pulsante ed uno dei luoghi simbolo, racchiudendo nel suo perimetro tutta la storia della città, dalla fondazione romana al fascismo, passando dal barocco e dal risorgimento; di Piazza Castello l’edificio più conosciuto è forse il castello che si staglia al centro della piazza: Palazzo Madama, che a sua volta porta con sé duemila anni di storia torinese.

La storia

La costruzione risale infatti all’epoca romana, precisamente al I secolo d.c,. quando rappresentava la porta Decumana di Augusta Taurinorum. Un po’ luogo d’ingresso nell’abitato di persone e merci, un po’ fortezza difensiva, quest’ultima funzione prese sempre più il sopravvento nel tardo impero e nei primi secoli del medioevo, quando a causa del pericolo di invasioni barbariche divenne una costruzione quasi esclusivamente militare. Così rimase, in linea di massima, per tutta l’età di mezzo, periodo in cui gradualmente assunse sempre più l’aspetto di un tipico castello, in buona parte, come vedremo, visibile ancora oggi. Nel XV secolo il palazzo passò al ramo cadetto dei Savoia-Acaja. Con l’uscita dal Medioevo e con il potere dei Savoia la città di Torino acquisì sempre più importanza e centralità, a scapito di altre città piemontesi prima più importanti. Questo ebbe come frutto anche l’abbellimento di molti edifici, tra cui Palazzo Madama, che, persa la sua funzione di fortezza, acquisì sempre più una funzione residenziale e di rappresentanza, in modo particolare da quando fu spostata da Chambery a Torino la capitale del ducato.

Decisive furono le due madame reali (le reggenti dell’erede al trono del ducato, da cui il nome “palazzo Madama”) Maria Cristina di Francia e Maria Giovanna, le quali, residenti nel palazzo, nel XVII secolo promossero i lavori di restauro, di ingrandimento e di abbellimento. I risultati più evidenti sono la bellissima facciata (in realtà, più precisamente, un avancorpo, cioè un avanzamento della facciata) e l’imponente scalone progettati dal grande protagonista dell’arte barocca Filippo Juvarra (realizzati nel 1721); questi gli unici resti del progetto dell’artista che prevedeva la completa ‘barocchizzazione’ dell’intero edificio con la costruzione di una nuova facciata in ogni lato.

Dopo essere stato residenza delle Madame reali e di altri membri della corte, tra XVIII e XIX le funzioni del palazzo furono molteplici, da commissariato a sede del governo napoleonico, da osservatorio astronomico a pinacoteca. Carlo Alberto lo scelse nel 1848 come sede del Senato, che lì rimase, prima come Senato del Regno di Sardegna e poi del Regno d’Italia, fino al 1864,  anno del trasferimento della capitale a Firenze. Ceduto dai Savoia alla città di Torino, divenne negli anni trenta del XX secolo sede del museo civica di arte antica. Per tutto il novecento si sono succeduti restauri, che hanno portato alla riscoperta di resti romani e medievali. Tutt’oggi è sede del museo civico di arte antica.

Architettura

Abbiamo detto all’inizio che palazzo Madama porta con sé resti di tutta la storia della città; c’è l’epoca romana nelle fondamenta, visitabili a piano terra, dove un pavimento trasparente permette di “camminarci” sopra, e nelle quattro colonne della costruzione originaria inserite dallo Juvarra nell’imponente ed elegante facciata barocca, proprio sopra l’ingresso.

Il Medioevo si incontra nella pianta principale: la forma castello con i quattro torrioni ai quattro angoli, due dei quali in realtà di origine romana poi inglobati nelle costruzioni successive, e nel fossato che circonda la costruzione, dove oggi è visitabile una sorta di giardino botanico storico.

Il barocco invece si vede nella bellissima facciata, interamente in pietra bianca, una delle architetture più affascinanti di Torino, ricca di colonne, capitelli, di lesene e di finestroni, che creano un continuo e affascinante gioco di linee, perlopiù verticali, ma anche orizzontali. La facciata si apre sull’altro gioiello di palazzo Madama, lo scalone d’onore, uno degli angoli più suggestivi non solo del monumento ma dell’intera città. Lo scalone, anche esso costruito in pietra bianca, è costituito da due rampe che si uniscono in una terrazza, da cui i finestroni offrono un bel panorama sul centro storico di Torino e sulle montagne all’orizzonte. Da questa terrazza si entrava nel salone del Senato, distrutto negli anni trenta del XX secolo e ricostruito in occasione delle celebrazioni per il 150o anniversario dell’unità d’Italia.

Il museo

Oggi tra le sale elegantemente e riccamente affrescate del castello, si possono ammirare i reperti del museo civico d’arte antica, i cui cimeli sono variegati per tipologia e per periodo: dipinti, sculture, resti di affreschi e di mosaici, vasi, oggettistica che vanno dal tardo antico al barocco, con una divisione per piani coerente con la cronologia (piano fossato: lapidario medievale; piano terra: gotico e rinascimento; primo piano: barocco, secondo piano: raccolte d’arte decorativa). Le opere d’arte esposte sono quasi totalmente prodotti della storia dell’arte torinese e piemontese, diventando così uno strumento anche per avere un’idea sullo sviluppo delle discipline artistiche nella nostra regione.

Oltre all’esposizione museale permanente, ospita regolarmente anche mostre temporanee, di carattere artistico e storico.

Palazzo madama, oltre all’intrinseco fascino artistico e architettonico, merita perché è uno dei simboli della città e perché permette di respirare l’aria di tutti i duemila anni di storia torinese; da quando Torino era un ‘castrum’ romano come tanti altri, a quando divenne uno dei centri nevralgici del barocco e fino al momento in cui fu protagonista dell’unità d’Italia.

Orari

martedì-sabato: 10:00-18:00
domenica: 10:00-19:00-lunedì chiuso; il primo martedì del mese ingresso libero
scalone e corte medievale: ingresso libero, da martedì a domenica: 10:00-19:00

Biglietti

Intero: 10 euro
Ridotto: 8 euro

Redazione TorinoFree.it Avatar

Redazione TorinoFree.it

Privacy Policy Cookie Policy