I fantasmi del Castello della Rotta a Moncalieri
Da Redazione TorinoFree.it
Febbraio 18, 2020
A una decina di chilometri da Moncalieri, alle porte di Torino, si trova una casaforte, un’antica residenza signorile fortificata di epoca medievale usata per conservare i prodotti agricoli e impedirne furti, risalente al XV secolo.
Ma non tutto sanno che ha la fama di essere il maniero più infestato dai fantasmi di tutta la penisola.
Il Castello venne costruito per difendere il ponte sul torrente Banna, su cui passava la strada romana proveniente da Pollenzo e il nome Rotta gli fu dato dopo la disfatta subita da Tommaso di Savoia contro i francesi nel 1639.
Il castello è un quadrilatero con un’imponente torre di vedetta, un grande cortile interno, stalle, magazzini e sotterranei, ed è stato proprietà di romani, longobardi e templari.
Per il legame con i templari, nel corso dei secoli si sono sviluppate intorno a questo castello tante storie e leggende, spesso tragiche.
Nel Castello della Rotta diversi uomini e cavalieri sono stati sepolti all’interno delle mura e i loro scheletri sono stati ritrovati durante alcuni scavi, come quello di un cavaliere, sepolto insieme al suo cavallo, che portava una croce di ferro al collo, i cui resti sono stati datati tra il XV e il XVI secolo.
Una leggenda narra che in passato arrivò alla casaforte una giovane marchesa francese destinata a sposare il signore del castello, ma che amava un giovane cavaliere, bello e coraggioso.
Il signorotto, una volta scoperta la tresca, gettò la ragazza dalla torre del castello, mentre il cavaliere partì per la Terra Santa per combattere gli infedeli.
Un’altra leggenda racconta di un nobile, proprietario del castello, innamorato di una nobildonna.
Ma il giorno della festa del fidanzamento a corte, il palazzo fu assediato dai saraceni, che inseguirono la giovane promessa sposa fino alla cima della torre, dove la ragazza si buttò per non cadere nelle mani del nemico.
Il signore del castello per il dolore partì verso la Terra Santa facendosi monaco guerriero templare.
Una terza leggenda dice che molto tempo fa nel palazzo viveva un bambino molto dispettoso che era fonte di problemi per la sua nutrice, costretta a rincorrerlo per tutto il maniero per evitare che si cacciasse nei guai.
Un giorno la nutrice non riuscì a trovarlo e, arrivata nel cortile, si fermò un momento per riprendere fiato, ma lo vide dall’altra parte del cortile con un sorriso malizioso e di sfida, e si lasciò andare a un colorito rimprovero.
All’improvviso nel cortile arrivò una carrozza trainata da cavalli imbizzarriti che travolsero il povero bambino, la nutrice per lo shock andò in cucina e si tolse la vita.
Il maniero custodisce anche altre storie e leggende sui fantasmi come ad esempio quella di un sacerdote condannato a essere murato vivo nel 1400 per aver commesso terribili crimini, un uomo giustiziato tramite decapitazione che ancora vagherebbe nel cortile interno con in mano la propria testa o ancora una bellissima donna bionda proprietaria del castello che si è tolta la vita a causa delle angherie di suo marito, oltre a visioni di battaglie e d’interi eserciti in marcia.
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