I Macchiaioli. Arte italiana verso la modernità
Da Redazione TorinoFree.it
Ottobre 22, 2018
Dal 26 ottobre al 24 marzo 2019, presso la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino sarà allestita una mostra sulla grande stagione della pittura macchiaiola, dalla sperimentazione degli anni Cinquanta dell’Ottocento ai capolavori degli anni Sessanta.
La mostra I Macchiaioli. Arte italiana verso la modernità, ideata da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, a cura di Cristina Acidini e Virginia Bertone, con la collaborazione di Silvestra Bietoletti e Francesca Petrucci e dell’Istituto Matteucci di Viareggio, proporrà 80 opere da musei italiani, enti e collezioni private.
La storia dei pittori macchiaioli ebbe inizio a Firenze nel Caffè Michelangiolo, dove i giovani pittori idearono qualcosa che a Torino, nel maggio 1861, vide il primo successo alla Promotrice delle Belle Arti.
Il cuore della mostra sarà l’arte di Antonio Fontanesi, per il bicentenario della nascita, oltre agli artisti della Scuola di Rivara, come Carlo Pittara, Ernesto Bertea, Federico Pastoris e Alfredo D’Andrade, e i liguri della Scuola dei Grigi, con Serafino De Avendaño ed Ernesto Rayper, senza dimenticare Cristiano Banti, Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Odoardo Borrani, che si fecero conoscere in quella stagione artistica.
Il percorso inizierà con una serie di lavori romantici, come quelli di Giuseppe Bezzuoli, Luigi Mussini, Enrico Pollastrini, Antonio Ciseri, Stefano Ussi, Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Cristiano Banti, Odoardo Borrani, con la svolta dei primi macchiaioli nelle Promotrici di Belle Arti e alla prima Esposizione nazionale di Firenze del 1861, oltre alla visita all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1855.
Ci sarà poi il tuffo nella sperimentazione della macchia ai soggetti storici e di paesaggio, con opere degli anni Cinquanta e dei primi Sessanta, in anni di mutamenti non solo artistici, ma anche politici e culturali, poi si vedranno i Macchiaioli nel periodo dall’Unità d’Italia a Firenze capitale, dalle movimentate estati trascorse a Castiglioncello, nella tenuta di Martelli, ai pomeriggi autunnali e primaverili a Piagentina, nella periferia fiorentina, un luogo di pace lontano dalle trasformazioni di Firenze, che dal 1865 era la capitale dell’Italia unita.
La mostra terminerà con la storia di due riviste: il Gazzettino delle Arti del Disegno, fondata a Firenze nel 1867, dove Martelli, Signorini e altri critici raccontavano la loro pittura, ormai lontana dal linguaggio della macchia, che aveva completato il suo ruolo innovatore, e l’Arte in Italia, nata due anni dopo a Torino e che venne edita fino al 1873, dove scrissero Giovanni Camerana, sostenitore delle ricerche sul vero condotte da Fontanesi e dalla Scuola di Rivara.
Il biglietto d’ingresso intero costerà 13 euro, ridotto 11.
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