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Oryza. I mestieri del riso

Da Redazione TorinoFree.it

Settembre 05, 2018

Oryza. I mestieri del riso

mestieri riso mostra 1Per il Salone del Gusto Terra Madre 2018, che si terrà alla fine di settembre a Torino, la Fondazione Camillo Cavour, la Fondazione Torino Musei e Camera, in collaborazione con la Regione Piemonte, la Città di Torino e l’Agenzia Turistica Locale della provincia di Novara, proporrà la mostra Oryza. I mestieri del riso, sui paesaggi e ai lavoratori delle risaie di ieri e di oggi che sarà visitabile presso il Palazzo Scuderie del Castello Cavour di Santena, in provincia di Torino, dall’8 al 26 settembre.

Opera dell’architetto Francesco Gallo e costruito tra il 1712 e il 1720, il Castello Cavour di Santena fu donato nel 1947 dal marchese Giovanni Visconti Venosta alla città di Torino.

La vedova di Giovanni, la marchesa Margherita, nel 1955 istituì la Fondazione Camillo Cavour per seguire la volontà testamentaria del marito, cioè conservare, valorizzare e gestire una dimora che oggi è una grande casa museo dove hanno vissuto per generazioni i membri della famiglia Benso di Santena, Marchesi di Cavour.

La residenza custodisce la storia e le testimonianze della vita dei grandi ceti dirigenti del Piemonte sabaudo e le trasformazioni alla soglia dell’Unità d’Italia, quando Camillo Benso di Cavour scrisse la storia della nuova nazione italiana.

La mostra avrà come protagoniste un centinaio di fotografie, che racconteranno i luoghi e i mestieri del riso, in un serrato confronto con la realtà del mondo di oggi, con immagini scattate tra il 1930 e il 1950.

Il confronto tra immagini attuali, del fotografo Guido Montani, e immagini d’archivio, del Museo Etnografico della Bassa Novarese di Tornaco, darà vita a una serie di riflessioni sulle differenze e sulle analogie tra presente e passato, ma anche sul ruolo del lavoro di ieri e di oggi.

Il paesaggio della Bassa Novarese, come racconteranno nelle fotografie in mostra, è qualcosa di unico, quando nel caldo della primavera la campagna è un mare a quadretti, per poi sfociare nel verde del riso in estate e nel giallo delle pannocchie del raccolto.

Il panorama nei secoli venne modificato dall’uomo, grazie all’introduzione della coltivazione risicola e, prima della tecnologia, il territorio vide in autunno il duro lavoro delle mondine, ricordato in grandi film del cinema italiano come Riso amaro e La Risaia.

Oggi, il riso è legato non solo al contesto ambientale, ma anche a quello culturale, tradizionale e turistico, senza dimenticare il mondo gastronomico.

La storia della pianura risicola della Bassa è una lunga serie d’intrecci tra uomo e natura, industria e agricoltura, tradizione e modernità, elementi che, come i canali irrigui della trama delle risaie, hanno segnato il mondo del Novarese, diventando con gli anni un tratto distintivo della sua identità.

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