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Henri Matisse. Sulla scena dell’arte

Da Redazione TorinoFree.it

Giugno 15, 2018

Henri Matisse. Sulla scena dell’arte

matisse scena arte 1Dal 7 luglio al 14 ottobre al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, si terrà la mostra Henri Matisse. Sulla scena dell’arte, con 90 opere realizzate in un arco temporale di 35 anni, dal 1919 fino alla morte dell’artista, avvenuta nel 1954, legate al suo rapporto con il teatro e la produzione di opere legate alla drammaturgia, con un occhio al période Nicoise.

Il percorso espositivo, curato da Markus Müller, direttore del Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster, si snoderà in quattro sezioni, Costumi di scena, Matisse e le sue modelle, Le odalische e Jazz.

Una selezione di opere racconterà il legame tra l’artista e le sue modelle, mentre un’esposizione di tappeti, abiti, oggetti di arte orafa, collezionati dall’artista e donati dalla famiglia Matisse, spiegherà l’interesse di Matisse per il mondo orientaleggiante.

Negli anni Quaranta, infine, Matisse creò la tecnica dei papiers découpés, di cui la serie Jazz è la testimonianza più importante.

I capolavori arriveranno anche dal Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster che possiede la più ampia raccolta di opere di Matisse in Germania, oltre al Musée Matisse di Nizza, i Ballets di Montecarlo e gli stessi eredi del pittore.

La mostra partirà quando, nel 1919 Matisse ricevette il compito di concepire i costumi e le scenografie per il balletto Il canto dell’usignolo, come se fosse una pittura in movimento.

Matisse accettò l’incarico, dove fece capire di aver imparato l’influsso dell’arte orientale, dato che l’azione dell’opera si svolgeva alla corte dell’Imperatore della Cina, come avrebbe fatto nel 1939, con le scenografie del balletto Rouge et Noir.

Da allora l’interesse di Matisse per il teatro fu centrale nella sua opera, mettendosi davanti alla creazione pittorica come un regista o un drammaturgo, infatti i disegni preparatori della Chappelle di Vence saranno esposti insieme ai costumi per i balletti.

Matisse lavorava come un drammaturgo o come un regista, infatti, preparò una collezione di abiti per le sue modelle, s’interessò all’alta moda e faceva la selezione del vestito secondo il modello o la composizione.

Una selezione di opere racconterà il rapporto tra l’artista e i suoi modelli, come la sua assistente Lydia Delectorskaya, che ebbe un ruolo centrale per Matisse dagli anni Trenta fino alla sua morte, nel novembre 1954.

L’interesse di Matisse per il decorativismo di stampo arabeggiante e orientalista fu cruciale per la sua arte, poiché il mondo delle odalische rappresentava per l’artista la sintesi ideale tra la rappresentazione della donna e il proliferare dell’ornamento vegetale o geometrico. 

Nel biennio 1912-1913 il pittore fece vari viaggi soprattutto in Algeria e in Marocco, fedele al concetto romantico dell’artista viaggiatore, sulle orme di Ingres e Delacroix, da cui nacquero le sue collezioni di tappeti, abiti, oggetti di arte orafa.

All’inizio degli anni Quaranta Matisse lavoro a una tecnica particolare detta papiers décupés, cioè carte ritagliate, sintesi perfetta tra colore e precisione della linea, come nel caso di Jazz, una serie di quaranta opere realizzate con questa tecnica, con temi come il circo e i suoi attori, la mitologia e le memorie dei suoi viaggi, che hanno ispirato Andy Warhol e la pop art americana.

La mostra sarà vistabile da martedì al venerdì dalle 10 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19 e sarà chiusa il lunedì, mentre sarà aperta tutti i giorni, lunedì inclusi, dal 23 luglio al 2 settembre dalle 10 alle 19.30.

Il biglietto d‘ingresso intero costerà 9 euro, ridotto 7 euro, per i ragazzi dai 6 ai 18 anni 5 euro.

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