Cinzano: da Torino al mondo
Da Redazione TorinoFree.it
Ottobre 06, 2017
Verso la metà del Settecento, la famiglia Cinzano, originaria di Pecetto, una cittadina del Piemonte, si trasferì a Torino per aprire, in via Garibaldi, una bottega, dove iniziarono a vendere confetti e acquavite.
Fu da quella piccola bottega che i Cinzano si allargarono, aprendo verso la seconda metà dell’Ottocento una fabbrica che segnò la fortuna di un marchio, appunto Cinzano, noto per il suo spumante al Vermouth, legato indissolubilmente alla storia di Torino e che ha portato la sua fama oltre i confini italiani.
Il Museo del Risorgimento di Torino, dal 5 ottobre al 14 gennaio, dedica proprio al Cinzano la mostra Cinzano: da Torino al mondo. Viaggio alla scoperta di un’icona italiana.
Tutto quando un comitato scientifico guidato da Paolo Cavallo, attuale responsabile dell’Archivio Cinzano, ha lavorato allo studio dei 40.000 faldoni che contengono una marea di documenti, dal 1598 al 1990, dedicati alla storia della famiglia.
Lo scopo era all’inizio salvaguardare e valorizzare i passaggi storici più rilevanti, ma poi la passione ha preso il sopravvento e ne è nata una mostra “Essendo uno dei più importanti musei di storia in Italia e in Europa” spiega Ferruccio Martinotti, direttore del Museo del Risorgimento di Torino “siamo molto orgogliosi di ospitare una mostra che ripercorre i 260 anni di un marchio del prestigio di Cinzano, oggi riconosciuto in tutto il mondo”.
L’immagine del manifesto della mostra è un omaggio alla tradizione, infatti, è la Donna adagiata sui grappoli d’uva, disegnata dal pubblicista e pittore Leonetto Cappiello nel 1920, considerato uno dei pezzi più pregiati dell’Archivio Cinzano.
Inoltre altri venticinque manifesti sono esposti al museo, spesso provenienti da collezioni private, per un’esposizione ricca anche di bottiglie e oggetti da bar, che insieme ripercorrono le tappe della storia del marchio e della diffusione di spumante e Vermouth nella penisola, oltre ad essere delle testimonianze fondamentali per l’evoluzione della comunicazione pubblicitaria italiana tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
“La riscoperta della ricca tradizione di Cinzano” racconta Lorenzo Sironi, direttore marketing del Gruppo Campari, proprietario del marchio torinese “ha portato alla decisione di condividere con il grande pubblico la storia di questo marchio illustre, nato a Torino e diventato simbolo d’italianità”.
La mostra è anche la grande occasione per promuovere un restyling del logo dell’azienda, che rielaborerà lo stemma originale della famiglia Cinzano, oltre a un nuovo prodotto che come etichetta userà proprio la Donna adagiata sui grappoli d’uva.
La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18, mentre lunedì è chiusa.
Il biglietto unico mostra + museo costa 10 euro, ridotto 8 euro.
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