I tessuti turkmeni al Mao di Torino
Da Redazione TorinoFree.it
Agosto 09, 2017
Grazie alla collaborazione con lo studioso e collezionista di fama internazionale Taher Sabahi, dal 27 giugno al 12 novembre il Mao di Torino propone nella Galleria Islamica una mostra dedicata alla famosa produzione di tessuti turkmeni.
Pur non sapendo ancora con esattezza quale sia la popolazione che per la prima volta ha sviluppato l’arte di tessere un tappeto, si ritiene che i Turkmeni furono i primi a perfezionare questa tecnica e a portarla a un livello insuperato di maestria fino a renderla un’arte visiva e simbolica.
I tappeti turkmeni hanno origini che risalgono alle tribù nomadi di pastori che si muovevano su un territorio che travalicava gli attuali confini del Turkmenistan e coprivano un’area geografica – culturale assai ampia.
Mentre la maggior parte dei tappeti orientali oggi è identificata con il nome della località di produzione, i manufatti del Turkmenistan sono classificati con il nome dell’etnia che li produce, per ribadire il forte legame tra la tradizione tessile e la struttura sociale.
I manufatti che il MAO presenta nel contesto della rassegna Mille e una storia sono quindici esemplari della produzione tessile del Turkmenistan occidentale, tutti tappeti di qualità eccellente, il cui ordito è costituito di lana e possiedono un’annodatura finissima che li rende particolarmente compatti e resistenti.
Tra i caratteri di questi lavori ci sono i colori, che sono scuri con una spiccata predominanza di rosso, viola e marrone, oltre alle decorazioni, dalla tipica disposizione a filari di medaglioni il cui particolare disegno, il gul, una figura geometrica caratterizzata dalla presenza di una figura stilizzata che raffigura un animale o un fiore, era un simbolo d’identità tribale, ripetuto secondo schemi simmetrici.
Anticamente gran parte degli oggetti necessari alla vita quotidiana in Turchia erano realizzati ricorrendo alla tecnica dell’annodatura e con i tappeti si ricopriva ogni parte della yurta, case tenda dalla struttura a cupola.
Dei tappeti si annodavano esemplari nei più vari formati, utilizzati in molteplici modi, esistevano i tappeti specifici per l’ingresso, quelli da posizionare davanti al fuoco per ricevere gli ospiti, quelli per i pali interni della tenda.
Al Mao ci sono, tra i vari tappeti, pregevoli esempi di Salatchak Ersari, il tappeto da culla di Khordjin Yomut, quello per coprire le finestre delle yurta, nello stile classico detto Torba Yomut.
Il cuore dell’esposizione è un rarissimo vaghirè, un piccolo tappeto la cui iconografia è il riassunto di diverse tipologie di decorazione e funge da modelli di riferimento per i sapienti annodatori, traccia per i disegni di altre quasi infinite combinazioni d’impianti decorativi.
La mostra è visitabile da martedì a venerdì dalle 10 alle 18, sabato e domenica dalle 11 alle 19.
Il biglietto d’ingresso costa intero 10 euro, ridotto 8 euro ed è gratuito fino ai 18 anni e per gli abbonati di Musei Torino Piemonte.
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