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Per un filo di seta a Torino

Da Redazione TorinoFree.it

Agosto 03, 2017

Per un filo di seta a Torino

per un filo di seta 1Dal 27 luglio al 1 ottobre al Mao di Torino si può visitare la mostra Per un filo di seta, dedicata all’apertura dei rapporti fra Italia e Giappone nella seconda metà dell’Ottocento, quando militari, diplomatici e commercianti, molti dei quali piemontesi e lombardi, affrontarono le difficoltà del viaggio in un paese dove erano in atto rivolgimenti politici e sociali che lo resero da feudale a moderno solo in un quarto di secolo.

Di particolare interesse sono le molte testimonianze lasciate da alcuni setaioli piemontesi procacciatori di seme-bachi, cioè le uova di baco da seta, che in quegli anni sfidarono molte difficoltà per difendere il prestigio dell’industria serica italiana.

Tra questi vanno ricordati il Cavalier Pietro Savio di Alessandria e Giovanni Battista Imberti di Racconigi, che scrissero per ricordare quest’avventura un prezioso diario e una raccolta di memorie.

Un grande rilievo ebbe la figura di Vittorio Sallier de La Tour, grazie al ruolo fondamentale svolto nel consolidarsi dei rapporti tra l’Italia e il Giappone.

Grande protagonista di questo racconto, il Conte Sallier de La Tour arrivò in Giappone nel 1867 e vi rimase fino al 1870 stabilendosi a Yokohama, che allora era uno dei pochi porti aperti all’esterno in un Giappone che lentamente stava uscendo da secoli d’isolamento, con la moglie, contessa Mathilde Sallier de La Tour, nata Ruinart dei marchesi de Brimont.

Nei libri che si trovano al museo, ricchi di disegni, di carte geografiche, d’incisioni, sono raccolte le varie testimonianze delle fatiche di questi viaggi avventurosi.

In un’epoca dove la maggior parte delle persone nasceva e moriva senza muoversi da casa, il fascino per l’esotico induceva molti dei viaggiatori ad acquistare vari oggetti, persino piccoli animali, da riportare in patria come una serie di souvenir molto speciali per l’idea di quel fascino del Giappone che di lì a poco avrebbe preso tutta l’Europa.

Lungo il percorso di visita, a condurre alla scoperta di quelle vite avventurose, ci sono vecchie fotografie, immagini dell’Imperatore Meiji, xilografie, ad esempio n uno splendido nishiki-e è raffigurato l’arrivo della delegazione italiana guidata da Sallier de La Tour a Maebashi nella Prefettura di Gunma, disegni, come gli schizzi di Madame Sallier de La Tour che raffigurano le persone che incontrò nel 1869, porcellane e documenti inediti concessi dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il prezzo del biglietto intero è di 10 euro, ridotto 8.

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