Torino L’Ottocento aperto al mondo
Da Redazione TorinoFree.it
Marzo 17, 2017
Nelle sale di Palazzo Ceriana in Piazza Solferino a Torino dal 22 marzo al 28 aprile sarà presentata la mostra L’Ottocento aperto al mondo, portata nel capoluogo torinese da Paola Giubergia, responsabile Relazioni Esterne del Gruppo Ersel e ideatrice delle rassegne organizzate presso lo Spazio Ersel di Torino, dopo la tappa di Viareggio.
La rivalutazione della pittura italiana della fine dell’Ottocento, molto recente, ha portato a scoprire che in Italia quel periodo fu l’incubatore delle avanguardie e del passaggio all’arte contemporanea, da arte diffusa e consueta nelle case della medio – alta borghesia ad arte delle grandi capitali europee.
L’esposizione presso lo Spazio Ersel permetterà di vedere ben quarantatre opere di grandi maestri del periodo come Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini, oltre a Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini e vari protagonisti della pittura macchiaiola, provenienti da due importanti collezioni private, Borgiotti e Piceni, che non sono state concesse a nessuna mostra e museo per decenni.
Enrico Piceni (1901 – 1986) e Mario Borgiotti (1906 – 1977), erano intellettuali e grandi esperti d’arte nella Milano prima del secondo conflitto mondiale e videro l’arte dell’Ottocento come il frutto di una stagione cruciale dell’arte moderna.
Il primo era il curatore della Medusa e dei Gialli per Arnoldo Mondadori, era traduttore di Dickens e della Brönte, amico di Montale e di Vergani e appassionato estimatore degli Italiani di Parigi, di cui comprò opere di qualità sublime.
Il secondo, livornese, arrivò a Milano dopo aver imparato l’arte della pittura alle Giubbe Rosse di Firenze ed era amico di Papini, Cecchi e Soffici, oltre ad essere molto affascinato dai macchiaioli, che cercava, dopo una selezione quasi maniacale, di portare nella sua collezione.
Questi due studiosi hanno capito il primato d’innovatori del proprio tempo a tanti capolavori sconosciuti o non pienamente compresi dei Macchiaioli e dei pittori italiani a Parigi.
Il titolo completo della mostra, Il tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al Mondo nelle Collezioni Borgiotti e Piceni, ricorda la figura di Diego Martelli, che nell’Ottocento aveva progettato una galleria di arte italiana di respiro internazionale, adesso realtà grazie al lungo lavoro di Giuliano Matteucci, direttore della Fondazione Centro Matteucci per l’Arte Moderna di Viareggio che ha lavorato alla mostra con la collaborazione della Fondazione Enrico Piceni e del Comune di Viareggio.
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