Le meraviglie del mondo. Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia a Torino
Da Redazione TorinoFree.it
Dicembre 12, 2016
Dal 16 dicembre al 2 aprile la mostra Le meraviglie del mondo. Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia alla Galleria Sabauda e alla Biblioteca Reale di Torino, sarà un viaggio in uno straordinario momento del collezionismo sabaudo.
Infatti tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, il duca Carlo Emanuele I formò il primo ricchissimo nucleo delle raccolte di pittura, scultura e oggetti preziosi che da subito godettero di grande fama internazionale.
Nato a Rivoli il 12 gennaio 1562 da Emanuele Filiberto e Margherita di Savoia, Carlo Emanuele I detto Il Grande fu allevato dalla madre, che, trascurata dal marito, ebbe un attaccamento morboso per il figlio, che salì al trono il 30 agosto 1580, appena diciottenne.
Sposò nel 1585 la figlia di Filippo II di Spagna, Caterina d’Asburgo ed ebbe 21 figli, di cui 11 naturali e 10 legittimi.
Ambizioso, intelligente, amico delle arti e delle lettere, Carlo Emanuele imitò lo sfarzo della corte di Spagna e riuscì inizialmente a estendere il predominio sul Piemonte, ma perse una parte dei possedimenti d’oltralpe.
Col trattato di Lione del 17 gennaio 1601 perdette la Bresse, il Bugey, la Valromey e il paese di Gex ma conservò il marchesato di Saluzzo, conducendo a una grave crisi, politica, demografica ed economica.
Nel 1614 s’impadronì con la forza del feudo di Zuccarello, sulla via per il mare, ma dovette venderlo a Genova dopo un paio d’anni.
Dopo qualche anno, nel 1625 Carlo Emanuele tentò, con una complicata rete di alleanze, di prendere Genova, ma l’impresa fallì soprattutto perché la Francia, anche se era un’alleata dei Savoia, che erano stati favorevoli alla vendita della Corsica, non aveva interesse a ingrandire i suoi confini.
Sul modello spagnolo il re fece una vita molto dispendiosa, al punto che si fece prestar soldi perfino dai suoi camerieri, inoltre promosse il restauro del Palazzo Ducale e di Palazzo Madama per opera del Vitozzi e del Castellamonte.
La corte si riempì di artisti: pittori, poeti, intellettuali, che avevano il compito di decantare la magnificenza dei Savoia.
Torino divenne la sede di feste memorabili e si arricchì di splendidi edifici, come le ville del Valentino e della Regina, la reggia di Mirafiori, la villa del cardinal Maurizio in collina.
Il re morì per una malattia a Savigliano il 26 luglio 1630 e venne sepolto nel Santuario di Vicoforte, vicino a Mondovì.
Il biglietto d’ingresso intero costerà 12 euro, ridotto 6.
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