Il Tempio Valdese di Torino
Da Redazione TorinoFree.it
Ottobre 18, 2016
A Torino, nella zona di San Salvario, vicino al Parco del Valentino e alla stazione di Porta Nuova, si trova il Tempio Valdese, luogo di culto della Chiesa Valdese, la chiesa cristiana riformata protestante.
Durante il XVIII secolo la piccola colonia di stranieri protestanti, arrivati a Torino per svolgere il lavoro di mercanti e soldati, esercitava il suo culto sotto la protezione della Legazione britannica, che aveva cappellani a Torino oppure riceveva visite sporadiche dai pastori valdesi provenienti dalle Valli, nonostante le proteste del clero e di parte della popolazione torinese, che non sopportava la presenza di concorrenti provenienti dall’estero negli affari.
Soltanto nel 1825 il ministro plenipotenziario del re di Prussia presso la Corte sabauda, conte Waldburg-Truchsess, ottenne dal governo piemontese di poter fondare una Cappella delle Legazioni protestanti, prussiana, inglese e olandese, posta presso la propria ambasciata, dapprima in via dell’Ospedale e dal 1848 nel Palazzo Bellora tra la via della Meridiana e il viale del Re, attualmente via Carlo Alberto e corso Vittorio Emanuele II.
I ministri delle Legazioni chiesero anche alla Tavola valdese di inviare un pastore delle Valli che avesse la funzione di cappellano e Jean Pierre Bonjour dal 1827 al 1832 e Amedée Bert dal 1832 fino al 1849 ebbero questo incarico.
La Cappella era solo per personale diplomatico, gli stranieri e i valdesi residenti nella città, ed era vietata la presenza di cattolici ai culti.
Le Lettere Patenti del 17 febbraio 1848 con cui il re Carlo Alberto concedeva ai valdesi i diritti civili e politici, portarono alla richiesta di aggregazione della comunità alla Chiesa valdese e alla decisione di costruire un tempio in una zona centrale della città.
Ma fu solo alla fine del 1850 che il re Vittorio Emanuele II concesse l’autorizzazione all’acquisto del terreno e all’edificazione del tempio nel quartiere detto della Meridiana, accanto al Valentino.
Il generale anglicano inglese Charles Beckwith e l’industriale valdese Malan lavorarono al progetto, contribuendo generosamente alla raccolta dei fondi, seguendo i lavori della costruzione, affidata all’architetto Luigi Formento e all’impresario biellese Eugenio Gastaldi, e informando la Tavola dei progressi dell’opera.
Il 29 ottobre 1851 fu posta la prima pietra dell’edificio, con una cerimonia cui partecipò il corpo diplomatico, la comunità protestante, i membri della Tavola valdesi e numerosi pastori delle Valli, e il 15 dicembre 1853 il tempio fu inaugurato.
Il tempio Valdese è davvero insolito nel panorama dell’eclettismo torinese, con due altissime torri poligonali, concluse da pinnacoli, che stringono una facciata divisa orizzontalmente in due parti da una cornice in terracotta, mentre al di sopra si trovano un rosone e una polifora a sette luci e sotto un portale con profonda strombatura.
Il motivo della torre con pinnacolo viene ripreso sulle facciate laterali, in proporzioni minori, fino a diventare una serie di tozzi contrafforti, mentre all’interno dell’edificio dal 1996 si trova un organo a canne usato per le celebrazioni religiose.
Dal 2006 il Tempio Valdese di Torino offre la possibilità di fare visite guidate all’interno dell’edificio, con gruppi di volontari che illustrano non solo l’architettura del posto, ma anche qualcosa sulla religione valdese e sulla comunità valdese di Torino, ogni sabato pomeriggio dalle 15 alle 18.
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