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Pont Canavese La Notte delle Masche

Da Redazione TorinoFree.it

Luglio 05, 2016

Pont Canavese La Notte delle Masche

pont notte masca 1La sera di sabato 16 luglio, a Pont Canavese, in provincia di Torino, ci sarà La Notte delle Masche che, dal pomeriggio fino a notte fonda, vedrà una serie di eventi musicali, teatrali e racconti, che narreranno le storie misteriose legate soprattutto alla masca locale, Madama Rua, la cui storia verrà illustrata al Parco Mazzonis dagli allievi dell’Istituto Comprensivo di Pont.

Nella seconda metà della serata ci sarà il 21 Concert dla Rua che vedrà l’evocazione dello spirito errante tra i boschi e le vallate più impervie delle montagne piemontesi: la masca.

Per tutto il giorno negozi, botteghe e produttori locali scenderanno in strada con prodotti tipici, mentre i Maestri del Gusto e i produttori del Paniere della Provincia di Torino si uniranno nel Mercà dle masche, allestito nel centro del paese dalle 15.

Ma oltre a racconti e storie di masche, anche tanti punti di ristoro che costituiranno il percorso a tappe di un interessante itinerario gastronomico.

A mezzanotte ci sarà la fine della festa, nella piazza centrale di Pont, con un grande falò per salutare gli spiriti della notte.

Per molti la masca piemontese s’ispira alla figura della Borda, strega toscana che uccideva i bambini con una corda, nota anche in Emilia Romagna e in Lombardia.

Spesso la masca oltre a essere cattiva era anche dispettosa e con strani poteri.

In Piemonte si diceva che il sacerdote, mentre celebrava la messa, riusciva a individuare le masche e chiunque lo toccasse nel momento in cui lui avesse intravisto la strega, avrebbe acquistato i suoi stessi poteri, a volte si metteva una croce nella pila dell’acqua santa, per evitare la fuga della masca.

A Camburzano si dice che le streghe, prima di morire, lasciassero il gomitolo con cui facevano gli incantesimi a chi volesse continuare la loro attività e lo sapesse dominare e comandare.

Infatti, le masche sul punto di morire lasciavano un loro oggetto, il gomitolo, il mestolo, la scopa, il libro del comando, che avevano il dono di trasformare in strega chi ne entrava in possesso, mentre altri dicono che nella stanza dove moriva la masca, svolazzasse per ore un moscone.

Nel Canavese gli abitanti mettevano di fronte ai casolari un ceppo bruciato nella notte di Natale, per allontanare il temporale, creato dalle masche.

Gli abitanti di Ad Ingria in Val Soana benedicevano in chiesa tutto ciò ritenuto contagiato dalle masche e a Bairo per liberarsi dal maleficio si doveva mangiare pane benedetto in chiesa nel giorno di San Giorgio.

A Vistroso nella Valle dell’Orco i bambini maledetti dovevano essere benedetti per tre volte da tre preti differenti e passando, ogni volta, per un corso d’acqua, mentre a Cimaprasole, la fontana di Nivolet portava sfortuna ai viandanti perché era delle masche.

Canischio, nel monte Mores, aveva il ritrovo delle masche, mentre tra Rivara e Forno un castagneto era il luogo di convegno di streghe e diavoli e a Castelnuovo Nigra, si possono vedere i luoghi, dove furono condotte al rogo le donne accusate d’incantesimi e stregonerie.

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