Torino, si sente aria di cambiamento…a partire dal Lingotto
Da Redazione TorinoFree.it
Aprile 04, 2014
L’architetto Camerana cambierà in due anni il volto attuale del quartiere intorno al Lingotto Fiere e all’8 Gallery. In base ai progetti dell’architetto, il Lingotto diventerà l’altra metà del cuore pulsante di Torino. Tra le tante idee da realizzare, c’è anche quella di aprire al pubblico la pista sopra il Lingotto.
«Sarà un secondo centro città. Un cuore pulsante delocalizzato, come è prassi urbanistica nelle grandi metropoli del mondo, a partire da Tokyo. Servito di tutto, dal cinema alle sale congressi, dagli hotel ai centri commerciali, al museo. In grado di ospitare un afflusso di 8-9 mila persone al giorno». Ecco le parole di Camerana che esprimono la sua intenzione di portare un’aria di cambiamento in Città.
Ora l’architetto è alle prese con lo studio per il raddoppio della zona tra via Nizza e l’area che affaccia sul passante ferroviario. Si tratta di un’ampia zona facente parte della Circoscrizione IX. Benedetto Camerana è stato nominato presidente del Consorzio Lingotto. Quest’ultimo è per eccellenza uno dei tanti simboli della Città, riconosciuto dai cittadini come perfetto esempio della trasformazione di Torino nel tempo. Il consorzio è un raggruppamento in parte pubblico ed in parte privato che circoscrive un comprensorio di 420 mila mq. Nello specifico, fanno parte di questo gruppo Ipi, Fiat, i francesi di Gl Events, proprietari del polo fieristico e dell’Oval, Politecnico e Università, il Comune, Eataly e il Cinema Sviluppo/Uci. Si tratta di un gruppo di soggetti che intende vivere appieno la trasformazione del quartiere, poiché sono convinti che diventerà giorno dopo giorno il centro direzionale, amministrativo, turistico e culturale della città.
Aria di cambiamento in una zona vitale
La trasformazione del Lingotto inizia nel lontano 1915 con il progetto di costruzione dello stabilimento produttivo della Fiat ad opera degli ingegneri Mattè-Trucco e Bonadé Bottino. Negli anni ’80 Renzo Piano ristrutturò questo edificio, riconvertendolo per il settore terziario, ossia quello che è oggi il complesso del Lingotto. La trasformazione di questa zona è incessante, soprattutto perché nasconde un immenso potenziale che sicuramente (o si spera) Camerana riuscirà far uscire sempre di più allo scoperto. Secondo le parole del presidente del Consorzio i numeri che ruotano intorno il Lingotto sono: nel 2013, l’8 Gallery (800 dipendenti) ha raggiunto 6,6 milioni di presenze di pubblico. Il primo trimestre del 2014 «presenta un incremento del 12%, con una tendenza annua di quasi 8 milioni di persone. Più dei Musei Vaticani!».
Tra le tante idee di Camerana c’è anche quello di chiedere al Comune di trasferire eventi importanti della città in questo quartiere e di ridare ai cittadini la pista posta sopra al Lingotto stesso. L’edificio è attualmente la sede dei numerosi uffici e negozi; è il posto adatto per svolgere le fiere del calibro di Artissima, Salone del Libro e del Gusto, Expo Casa, Restructura, che solo queste ultime contano 720 mila visitatori. Non solo, in questa parte del cuore della Città sorgono bellissimi hotel come Ac Hotels e Nh Lingotto, che sfiorano le 90 mila presenze in 12 mesi.
Per quanto riguarda il traffico…
Possono parcheggiare in questa zona 3880 autovetture. Transitano 1,3 milioni di automobili in un anno, ma grazie alla metropolitana il traffico è stato abbastanza decongestionato. Nel prossimo futuro, tuttavia che cosa ci aspetta? Entro il 2016 sarà completato il raddoppio di Eataly, con il primo supermercato dell’abbigliamento green e dei prodotti eco-sostenibili, e si assisterà all’arrivo degli uffici regionali nel grattacielo dell’ex area Avio, che sarà occupato da circa 3000 lavoratori al giorno. Il piano urbanistico prevede, inoltre, la costruzione di una «stazione sottopassante che, dai binari del Lingotto, permetterà di sbucare direttamente al parcheggio della Regione». In questo modo saranno collegate le due sezioni del cuore di Torino.
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