Crolla la produzione di nocciola in Piemonte: Coldiretti chiede interventi urgenti
Da Gianluca Rini
Marzo 04, 2025

Il comparto delle nocciole in Piemonte sta attraversando un periodo complesso, segnato da eventi atmosferici non favorevoli e da un’aggressione parassitaria che ha messo in allarme gli operatori del settore. Numerosi coltivatori lamentano cali di resa significativi, mentre i costi di gestione continuano a lievitare, riducendo in maniera drastica la redditività.
Le associazioni di categoria, assieme all’amministrazione regionale, stanno analizzando possibili soluzioni per prevenire altre perdite e offrire sostegno concreto a chi lavora in questa filiera tradizionale.
Le difficoltà produttive e la richiesta di supporto
Negli ultimi tre anni, la coltivazione delle nocciole piemontesi ha subito tagli produttivi che in alcuni casi hanno raggiunto il 70% rispetto alle potenzialità previste per ettaro. Gli incrementi di prezzo, riferiscono gli esperti, non sono bastati a controbilanciare i maggiori oneri di coltivazione. Dino Scanavino, alla guida di una cooperativa che riunisce più di cento aderenti in varie province, ha fatto notare che il reddito effettivo è sceso ben al di sotto del 50% degli introiti abituali.
Coldiretti Piemonte, per evidenziare l’urgenza della situazione, ha chiesto all’ente regionale di varare uno studio scientifico mirato all’individuazione delle principali cause di questo calo. Secondo Mauro Bianco, che svolge attività di rappresentanza sia a livello provinciale sia regionale, occorre confluire risorse economiche e specialistiche su una ricerca articolata, coinvolgendo diversi enti e comunicando poi i risultati in modo chiaro.
Giovanni Rosso, dirigente di Coldiretti in un altro territorio della regione, ha sottolineato che, senza iniziative efficaci, la forbice tra domanda e offerta rischia di ampliarsi e di compromettere la stabilità di un settore che, con una produzione di 300 mila quintali, attira regolarmente l’interesse del mercato.
Le mosse dell’assessorato all’agricoltura
L’assessore Paolo Bongioanni ritiene essenziale puntare sul lavoro di ricerca e sull’impiego di nuove soluzioni di difesa. Ha annunciato che, nel bilancio più recente, la Regione ha stanziato 750 mila euro per finanziare la Fondazione Agrion: tre anni di attività scientifica che mirano a ottenere una varietà Igp, rotonda e resistente a malattie e condizioni climatiche avverse.
Nel frattempo, per contenere i danni, è stata segnalata la necessità di concedere l’autorizzazione a nuovi agrofarmaci, come hanno già fatto altre regioni. L’assessore ha precisato che si terrà un incontro dedicato alla valutazione degli strumenti da rendere disponibili il prima possibile, poiché la corilicoltura non può attendere a lungo.
Articolo precedente
Costruire relazioni durature nel mondo digitale
Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.