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Autobus senza conducente a Torino: in città arriva un veicolo a guida autonoma

Da Gianluca Rini

Marzo 02, 2025

Autobus senza conducente a Torino: in città arriva un veicolo a guida autonoma

Da qualche tempo, per le vie di Torino, si muove un piccolo mezzo di trasporto senza guidatore a bordo. Questa navetta bianca, lunga appena quattro metri, sta attirando l’attenzione di residenti e curiosi, poiché viaggia con un unico supervisore pronto a intervenire in caso di problemi. Il progetto nasce dall’iniziativa europea In2ccam, sotto la regia della Fondazione Links, con la collaborazione di GTT, 5T, TTS Italia e del Comune di Torino. L’obiettivo è valutare fino a che punto la tecnologia può trasformare gli spostamenti quotidiani, testando un percorso nel quartiere Nizza Millefonti.

Il periodo di prova, attivo fino al termine di febbraio, coinvolge le strade vicine agli ospedali di zona, all’interno di un’area compresa fra piazza Carducci, via Genova e via Ventimiglia. In questa fase iniziale, l’attenzione si concentra sul dialogo costante fra la navetta e la centrale operativa di 5T, incaricata di monitorare la circolazione e trasmettere indicazioni in tempo reale.

Le origini del progetto

La casa neozelandese Ohmio fornisce il veicolo, che può ospitare fino a otto passeggeri. Per il momento, però, il trasporto effettivo di persone non è previsto: il mezzo viaggia con un addetto GTT a bordo, pronto a verificare ogni aspetto della sperimentazione. Questa iniziativa rappresenta un tassello di un piano avviato già nel 2022, quando furono installati sensori sui semafori e su alcuni edifici, creando una base di informazioni preziosa per la fase attuale.

All’epoca, i promotori puntavano a un sistema di navette capaci di portare pazienti verso gli ospedali, ma i fondi a disposizione non avevano consentito di completare il progetto. Ora, grazie alla nuova spinta economica e organizzativa, è stato possibile riattivare le attività, traendo vantaggio dal lavoro svolto in precedenza e perfezionando la mappatura dell’area.

Tecnologia di bordo

Per spostarsi senza incidenti, lo shuttle si affida a un insieme di telecamere e radar, che captano ostacoli sulla carreggiata. Durante la preparazione, il mezzo ha registrato la posizione di edifici e incroci, memorizzando tutti i dettagli utili a evitare blocchi.

Se la centrale operativa segnala auto in sosta irregolare o cantieri, la navetta riesce a cambiare tragitto autonomamente, limitando il rischio di rallentamenti e garantendo un percorso scorrevole. Questo scambio di informazioni è essenziale: i dati inviati da 5T permettono di regolare la guida e prevenire possibili criticità.

Verso il trasporto pubblico

Se l’esito di questa fase sarà positivo, entro la fine dell’anno si passerà a un nuovo capitolo, reso possibile dai finanziamenti del PNRR. L’intenzione è includere la navetta nella rete del trasporto locale, con fermate strategiche in aree come la zona ospedaliera, per rendere più agevole il tragitto dei pazienti, e il Campus Einaudi, in modo da offrire un supporto agli studenti.

Una volta superati i test, Torino aspirerà a essere tra le prime città in Italia a integrare veicoli autonomi nel servizio pubblico, favorendo modalità di spostamento più efficienti e all’avanguardia. Con questa prospettiva, la città potrebbe compiere un passo significativo verso forme di mobilità sempre più intelligenti.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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