Exposed Foto 2025: torna a Torino il festival della fotografia
Da Gianluca Rini
Febbraio 08, 2025
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L’appuntamento con la fotografia a Torino torna dal 16 aprile al 2 giugno 2025, quando prenderà forma la seconda edizione di Exposed Torino Foto Festival. Al centro di questa rassegna, che abbraccia il pubblico più vario e mira ad attrarre soprattutto i giovani, spicca l’Accademia Albertina di Belle Arti, luogo simbolo di arti visive e formazione culturale. Oltre alla sede principale, l’iniziativa coinvolgerà diversi punti chiave della città, dando vita a un percorso che si snoda attraverso una serie di mostre e produzioni originali.
Un circuito d’eccezione
In totale, si prevede l’apertura di dodici mostre, per la maggior parte accessibili in modo gratuito, con la partecipazione di sedici fotografi e autori provenienti da contesti geografici diversi. Solo l’allestimento alle Gallerie d’Italia avrà un costo di 5 euro, rimanendo comunque in linea con la volontà di garantire l’ingresso a tutti coloro che desiderano immergersi in nuovi sguardi fotografici.
Mostre e artisti di rilievo
Il programma completo di Exposed 2025 sarà rivelato nei prossimi giorni, anche se alcune voci sono già trapelate. L’Accademia Albertina darà spazio a un progetto inedito che raccoglie le opere di Valeria Cherchi, autrice segnalata dal British Journal of Photography nel 2018 come uno dei talenti internazionali più promettenti. Saranno visibili anche i lavori di Silvia Rosi, artista italo-togolese che racconta le giovani generazioni.
Nelle stesse sale, i visitatori incontreranno Omaha Sketchbook di Gregory Halpern, membro dell’Agenzia Magnum, che ha documentato per oltre un decennio la vita negli ambienti rurali e urbani del Nebraska. Le immagini troveranno collocazione nello storico edificio dell’Accademia, confermando la vocazione di Exposed come crocevia di stili e narrazioni visive.
Evento aperto e nuove visioni
All’interno di Gallerie d’Italia, Carrie Mae Weems presenterà The heart of the matter, un percorso retrospettivo realizzato insieme ad Aperture Foundation. In questa occasione, l’autrice si sofferma su discriminazioni e disparità di classe e di genere.
Per l’inaugurazione sarà presente in città, proponendo anche Preach, installazione ideata appositamente per Gallerie d’Italia, che esamina il modo in cui alcune comunità negli USA vivono la spiritualità di generazione in generazione. La curatela è affidata a Sarah Meister, alla guida di Aperture Foundation e in passato figura di riferimento per il Museum of Modern Art di New York.
Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.