Un terzo delle risorse idriche in Piemonte viene perso ogni giorno: gli ultimi dati
Da Gianluca Rini
Gennaio 28, 2025

Le risorse idriche in Piemonte assumono un’importanza crescente, specialmente se si tiene conto che, ogni giorno, una media di 359 litri per abitante viene immessa nelle reti regionali. Secondo i dati diffusi da Confartigianato, sulla base delle ricerche della Cgia di Mestre, circa 127 litri di questa quantità – corrispondenti al 35,4% – finiscono dispersi. Il fenomeno interessa sia l’ecosistema sia l’economia locale e richiede una riflessione approfondita per individuare strategie volte a limitare gli sprechi.
Città piemontesi e dati sullo spreco
Tra i diversi centri urbani del territorio, Verbania registra il valore più alto in termini di perdita d’acqua, con una quota vicina al 43%. Seguono Novara (31,5%), Biella (30,7%), Alessandria (28,9%), Torino (25,6%), Vercelli (22,2%) e Asti (19,2%).
Simili percentuali incidono in modo evidente sulle attività economiche e sulla vita quotidiana dei cittadini. Basti pensare che in Piemonte operano 10.298 aziende con forte consumo idrico, capaci di offrire lavoro a oltre 124.000 persone. Più di due terzi, pari al 66,9%, corrispondono a imprese artigiane, che risultano particolarmente esposte alle inefficienze delle reti di distribuzione.
I settori produttivi che necessitano di acqua
Nel comparto manifatturiero piemontese, alcuni settori come l’estrattivo, il tessile, il petrolchimico e il farmaceutico richiedono ingenti volumi di acqua. Per esempio, l’estrattivo arriva a consumare circa 21,7 litri per ogni euro di produzione, mentre il tessile raggiunge 20,9 litri per euro.
Anche se si tratta di dati di grande rilievo, la manutenzione carente delle infrastrutture idriche aggrava ulteriormente la dispersione: su otto miliardi di metri cubi d’acqua introdotti negli acquedotti comunali, circa 3,4 miliardi risultano inutilizzabili. Tra le cause figurano la scarsa cura delle condutture, l’usura degli impianti, possibili letture inaccurate e collegamenti non regolari.
Orizzonti futuri e investimenti
Per arginare queste perdite, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina 5,4 miliardi di euro alla gestione delle risorse idriche. Nel dettaglio, 2 miliardi sono dedicati al potenziamento delle reti di approvvigionamento primarie, mentre 1,9 miliardi mirano a ridurre la dispersione attraverso tecniche di digitalizzazione e un monitoraggio più sistematico delle infrastrutture.
Questi interventi possono rappresentare un’occasione concreta per ottimizzare l’uso dell’acqua, contenere gli sprechi e sostenere la crescita economica delle comunità interessate.
Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.