Immobili a Torino: circa 4mila edifici pignorati e messi all’asta
Da Gianluca Rini
Gennaio 11, 2025
Torino attraversa un periodo molto delicato dal punto di vista del mercato immobiliare. Un recente rapporto mette in luce come il capoluogo piemontese registri il secondo numero più elevato di procedure esecutive in Italia, superato soltanto dalla capitale.
Si contano oltre 3.600 proprietà – fra abitazioni e spazi commerciali – che finiscono nelle vendite forzate a causa di rate condominiali non pagate, mutui insostenibili o passività irrisolte. Il risultato è un problema che coinvolge persone impossibilitate a saldare debiti pregressi e a ricorrere a ulteriori finanziamenti bancari.
Il ruolo delle aste
Molte famiglie si trovano su una vera trappola economica. Chi figura in una lista di affidabilità negativa viene spesso escluso da qualunque forma di prestito, perfino per esigenze di base. In questo contesto, l’asta giudiziaria diventa l’extrema ratio, sebbene il valore a cui le case vengono battute risulti già inferiore di almeno un quarto rispetto alle quotazioni reali.
Gli importi ricavati dalle vendite sono di rado sufficienti a coprire i passivi accumulati in precedenza, lasciando chi perde la casa privo di supporto e di prospettive per ricostruire un futuro stabile. L’effetto combinato di difficoltà economiche e prezzi ridotti fa emergere uno scenario complicato, aggravato da restrizioni che rendono impraticabile la richiesta di nuovi finanziamenti.
Il calo delle valutazioni immobiliari
Da oltre un decennio si osserva un calo del valore degli immobili a Torino. Mentre altrove si registrano incrementi costanti, qui la flessione prolungata ha creato un divario che colpisce in maniera più netta coloro i quali devono far fronte all’ipoteca o a spese condominiali arretrate.
Chi si avvia a un’asta forzata spera di limitare i danni, ma spesso si scontra con una svalutazione generalizzata che incide su appartamenti e locali commerciali. Il dramma personale coinvolge ogni giorno persone che temono di perdere stabilità, a causa di un alloggio in procedura esecutiva e dell’assenza di accesso al credito.
Molti nuclei familiari finiscono in un circolo vizioso: sono costretti a rinunciare alla casa, restando poi con poche risorse economiche e con ostacoli che impediscono una nuova partenza. La crisi, che prosegue da anni, ha messo in evidenza come tante famiglie debbano confrontarsi con una prospettiva ancora incerta, condizionata da restrizioni finanziarie.
Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.