Stellantis: oggi sciopero generale, in piazza anche UGL
Da Claudio Pasqua
Ottobre 18, 2024
Francesco Paolo Capone, segretario generale UGL, con i lavoratori di Stellantis, stamattina, per lo sciopero nazionale dei metalmeccanici per chiedere interventi immediati a tutela dei livelli occupazionali e a presidio del ruolo strategico dell’Italia nella produzione automobilistica europea. “Stellantis deve avere la responsabilità di dare risposte certe e immediate a tutti suoi lavoratori”.
La crescente preoccupazione per il futuro dell’industria automobilistica italiana e dei dipendenti di Stellantis, unita alla mancanza di piani aziendali chiari, ha spinto l’Ugl Metalmeccanici ad aderire allo sciopero generale del 18 ottobre.
Per manifestare a sostegno dell’intero settore, saranno organizzati presidi in sette regioni, dove si trovano i principali siti produttivi. Il sindacato sarà presente in diverse località, tra cui Termoli in Molise, Napoli e Avellino in Campania, Bari in Puglia, Potenza in Basilicata, Piedimonte San Germano nel Lazio e Torino, cuore dell’industria automobilistica italiana, con la partecipazione diretta del sindacalista alla mobilitazione. L’obiettivo è dare voce alle esigenze dei lavoratori e sollecitare un impegno concreto per la tutela dell’occupazione e del futuro del settore.
L’automotive rappresenta una colonna portante dell’economia italiana, e l’assenza di strategie concrete rischia di provocare danni irreparabili. La situazione è critica non solo per i lavoratori diretti e quelli dell’indotto, ma anche per le comunità che ospitano gli stabilimenti, poiché la chiusura o il ridimensionamento di una fabbrica impatta su tutta la comunità locale, con ripercussioni su servizi, infrastrutture e attività economiche. Si tratta di un problema che riguarda il futuro dell’intero Paese e che necessita di interventi urgenti.
L’Italia rischia di perdere il suo ruolo di primo piano nella produzione automobilistica, un settore che sta attraversando una crisi causata da molteplici fattori, tra cui i cambiamenti tecnologici e la transizione ecologica. Questa transizione, pur essendo un obiettivo fondamentale per il futuro del pianeta, procede con tempistiche stringenti imposte dall’Unione Europea attraverso il Green Deal, che stanno mettendo in difficoltà i lavoratori. A questo si aggiunge la competizione internazionale, in particolare quella cinese, che penalizza le prospettive di crescita italiane ed europee.
Per affrontare la complessa situazione dell’industria automotive, è necessaria una risposta decisa e articolata. Serve un piano strategico che preveda investimenti adeguati, supporto ai lavoratori e una visione chiara per il futuro. Questa richiesta si rivolge sia a Stellantis, dove è diffuso l’uso della cassa integrazione e l’indotto è in una situazione ancora più critica, sia alle istituzioni europee, affinché adottino misure che proteggano il settore e garantiscano condizioni di competizione equa. Per questo, il 18 ottobre, Ugl Metalmeccanici è a fianco ai lavoratori, chiedendo risposte chiare e un piano industriale che tuteli l’occupazione e assicuri un futuro all’industria automobilistica italiana.
Anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha espresso il suo sostegno, schierandosi accanto al governo che ha avviato un tavolo di confronto con l’azienda per ottenere impegni concreti per salvaguardare e rilanciare un comparto strategico per l’Italia. “Siamo al fianco dei lavoratori quando chiedono certezze sugli investimenti e impegni per rilanciare la produzione e tutelare i posti di lavoro in Italia, in Piemonte e a Torino,” ha dichiarato Cirio.
Il tutto avviene in un contesto sfavorevole per l’industria automobilistica. L’agenzia Moody’s ha recentemente rivisto al ribasso l’outlook per il settore globale, passando da stabile a negativo. Le aspettative di vendita sono in calo non solo in Europa e negli Stati Uniti, ma anche in Cina. Le previsioni di crescita per il 2024 si attestano su un modesto +0,4%, inferiore rispetto all’1,6% previsto in precedenza, e anche per il 2025 si prospetta una crescita limitata dei volumi. In Italia, solo un veicolo su venti è completamente elettrico, una situazione che Motus-E, l’associazione italiana impegnata nella promozione della mobilità elettrica, definisce preoccupante.
Articolo precedente
La GAM di Torino si trasforma e riapre: nuovi spazi ed esposizioni internazionali
Articolo successivo
Maltempo nel Torinese: esonda il Po ai Murazzi, allagamenti e piene dei fiumi
Claudio Pasqua
Giornalista scientifico. Direttore ADI - Agenza Digitale Italiana