Non solo la notte di San Lorenzo offre uno spettacolo di stelle cadenti. Ad agosto ci sono le Perseidi, mentre a luglio si possono osservare le Pegasidi, che raggiungono il loro massimo splendore tra il 9 e il 10 luglio, e le Capricornidi, il cui picco è tra l’11 e il 12 luglio. Questi nomi derivano dalle costellazioni verso cui bisogna rivolgersi per osservare questi frammenti di comete: per le Pegasidi si tratta della 169/Neat, per le Capricornidi della Mrkos Pajdusakova e del pianetino Adonis. Tutte queste meteore lasciano dietro di sé una caratteristica scia luminosa.
Quando e dove osservare le “stelle cadenti”
Le meteore possono essere viste ogni notte serena dell’anno, ma sono più numerose durante gli incontri orbitali, quando c’è una maggiore quantità di polvere che entra nell’atmosfera terrestre. In questi casi si parla di sciami di meteore, con quello di agosto che è il più conosciuto.
Per osservare le stelle cadenti non è necessario un telescopio; basta trovare un luogo buio e sperare che la Luna piena sia lontana. L’occhio nudo è ideale per cogliere le improvvise scie luminose grazie alla sua visione panoramica naturale.
L’osservazione è possibile a qualsiasi ora, ma nella seconda parte della notte c’è un aumento dell’attività meteorica. Questo avviene perché all’alba l’osservatore si trova sulla parte della Terra che avanza lungo la propria orbita verso le polveri cometarie, come se guardasse dal parabrezza di un’auto invece che dal lunotto posteriore.
Le Pegasidi sono visibili soprattutto nella notte tra il 9 e il 10 luglio. Il loro radiante si trova nella costellazione di Pegaso, visibile dalle 23 fino alle 4 del mattino. È utile che la Luna sia di bassa luminosità. Ci sono circa 5 meteore all’ora, con scie luminose rapide e ben visibili. La costellazione di Pegaso è visibile dall’Italia quasi allo zenit nelle ore che precedono la mezzanotte da luglio a dicembre.
Le Capricornidi si manifestano nella notte tra l’11 e il 12 luglio e sono visibili dalle 23 fino alle 3 del mattino. Queste meteore sono lente e luminose.
Le Perseidi sono causate dall’impatto con l’atmosfera delle polveri lasciate dai passaggi della cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862, il cui ultimo passaggio risale al 1992 e che ritorna ogni 135 anni circa. Bruciano nell’atmosfera, lasciando una scia nel cielo. Fu l’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, nel XIX secolo, a collegare le meteore alla cometa. Questo fenomeno è ciclico e visibile ogni anno. I Romani lo interpretavano come una pioggia propizia inviata dal dio Priapo per fecondare la terra.
Il fenomeno si verifica quando la Terra passa vicino all’incrocio tra la sua orbita e quella della cometa in questione, tuffandosi così nella nube di polveri seminata da quest’ultima lungo il proprio percorso attorno al Sole. Questi grani di polvere, penetrando a gran velocità nell’atmosfera terrestre, bruciano per attrito, lasciando così nel cielo la caratteristica scia”.
Al massimo dell’attività, si possono osservare fino a 100 meteore per ora. La concentrazione massima di meteore sarà visibile nella notte tra lunedì 12 agosto e martedì 13 agosto 2024, intorno alle 3:45 del mattino. È sufficiente sdraiarsi a terra e guardare verso lo zenit, il centro della volta stellata. Le meteore si vedono in tutto il cielo, ma sono più visibili vicino alla costellazione di Perseo, da cui prendono il nome, a mezz’altezza a nord-est alla fine della notte.
La tradizione popolare collega questo fenomeno astrale al martirio di San Lorenzo, che venne bruciato nel 258, la cui ricorrenza si celebra proprio il 10 agosto. Le stelle cadenti ricordano le lacrime del santo e i carboni ardenti del suo martirio. La fama della notte di San Lorenzo è stata amplificata anche dalla poesia “X agosto” di Giovanni Pascoli, composta in memoria del padre Ruggero, assassinato il 10 agosto 1867. L’incipit recita: “San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla”.